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Notizie brevi 13/12/2012

Nola (NA)
"SCHIAVI" DELLA STRADA, L'INCHIESTA

Foto di repertorio dalla rete

NOLA - Attentato alla sicurezza dei trasporti ed estorsione aggravata.
Niente criminalità organizzata ma un organizzato crimine ideato da una spregiudicata ditta nolana che “sfruttava” i suoi autisti fino all’ultima stilla di lucidità con buona pace di chi  viaggiava e rischiava la vita a ogni metro d’asfalto percorso.
Una sorta di tentato omicidio/suicidio stradale per i conducenti costretti a viaggiare fino a 2000 chilometri senza mai fermarsi  per il profitto dell’azienda: fermarsi a riposare era considerato un lusso e magari la perdita di un cliente non il rischio  tremendamente reale di un probabile incidente a causa di un  colpo di sonno. E’ il fenomeno del momento scoperto dagli agenti del commissariato di Nola, coordinati dal primo  dirigente Pietro Caserta, e della polizia stradale del  distaccamento della stessa città bruniana, agli ordini del  comandante Sabato Arvonio, che hanno smascherato il responsabile di un’azienda nolana che alterava i  cronotachigrafi digitali dei tir.


Un'attività investigativa partita  dopo la denuncia di un autotrasportatore stanco dei continui  viaggi in Svizzera senza alcuna sosta e con l’angoscia del  licenziamento qualora non avesse accettato i diktat dell’azienda per cui lavorava. Gli agenti del commissariato e  della polizia stradale facevano irruzione nel deposito degli  automezzi della società e dopo accurati controlli rinvenivano  sui mezzi telecomandi simili a quelli dei cancelli automatici che  azionati in tempo interrompevano il sistema di registrazione  del cronotachigrafo. All’inizio gli agenti non sono riusciti a  trovare il trasmettitore che mandava il segnale allo strumento,  che in genere è una calamita installata sulla linea del cambio e quindi all’apparenza sembrava che non fossero alterati. Dalla  prova su strada la scoperta: i poliziotti azionavano il  telecomando e notavano che lo strumento non registrava gli  obbligatori dati, poi è stato individuato il trasmettitore di  segnale al cronotachigrafo davvero all’avanguardia e di  ultima generazione: un bulbo magnetico installato nel cambio  trasmissione del tir. Il meccanismo consentiva di non far  riposare gli autisti che restavano sempre attaccati al volante  dei tir (che risultava fermo) partendo da Nola per la Svizzera  e ritorno e chi non rispettava gli ordini veniva licenziato.

 

Un sistema confermato dalle ricostruzioni degli autisti sentiti dagli  investigatori che ammettevano di essere costretti dal  responsabile della ditta ad usare il telecomando per alterare la  registrazione dello strumento e far rientro in sede nel tempo  più breve possibile, pronti per ripartire per un altro viaggio in  Svizzera, in modo da battere sempre la più spietata  concorrenza a discapito della sicurezza stradale e dei  lavoratori del trasporto. Il titolare della società è stato  denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti per aver  manomesso la strumentazione destinata alla prevenzione degli infortuni sul lavoro degli autisti e per estorsione perché  minacciava di licenziamento gli autisti costringendoli di fatto  ad azionare l’illecito sistema mettendo a rischio la propria  incolumità e quella degli altri. Al titolare è stata anche  notificata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nola una ordinanza di applicazione della misura cautelare  interdittiva ad esercitare la professione di autotrasportatore.
Per gli investigatori nolani “qualcosa incomincia a muoversi nel  campo della sicurezza stradale in particolar modo  nell‘autotrasporto, i dipendenti denunciano le condizioni di  lavoro assurde a cui sono sottoposti in alcuni casi”.

 

da ilnolano.it

 

Giovedì, 13 Dicembre 2012
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