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Notizie brevi 16/12/2005

da Repubblica.it - La guida pericolosa?
Un peccato come quello sessuale La Civiltà cattolica prende posizione in un articolo del direttore Salvini e intitolato "Il traffico e le sue dimensioni morali".

da Repubblica.it
La guida pericolosa?
Un peccato come quello sessuale
La Civiltà cattolica prende posizione in un articolo del direttore Salvini e intitolato "Il traffico e le sue dimensioni morali".

Quello della sicurezza stradale è uno dei temi più dibattuti, anche dalla chiesa. Che ora scende in campo: "Insistere meno sulla morale sessuale e cominciare a parlare dei rischi per la vita di tutti della guida pericolosa e di comportamenti irresponsabili nel traffico". Lo chiede la Civiltà cattolica in un articolo del prossimo numero, firmato dal direttore Gianpaolo Salvini e intitolato "Il traffico e le sue dimensioni morali".
Salvini propone anche di inserire in ogni esame di coscienza i comportamenti tenuti al volante.
La guida pericolosa, che mette a rischio la vita di esseri umani e causa ogni anno morti e invalidi permanenti purtroppo, constata la rivista romana dei gesuiti, non viene considerata con la stessa "intransigenza delle norme che regolano la morale sessuale" e c’é una "evidente sproporzione" anche nell’educazione dei giovani, tra queste norme e il modo in cui li si educa "a usare moto e auto in modo moralmente responsabile".
Del resto "ogni confessore - scrive Salvini - crediamo che conti sulla punta delle dita i penitenti che si sono accusati durante una confessione di aver guidato impunemente, in stato di ubriachezza o di stanchezza bene percepita, con l’automobile non in ordine, contromano ecc.".
Civiltà cattolica ricorda invece che "tutte le componenti educative, e quindi anche la Chiesa, hanno una forte responsabilità nella formazione delle coscienze in questo campo". L’articolo esamina dettagliatamente il problema degli incidenti stradali, "gravissimo problema" analizzato auspicando "una trasformazione della mentalità che dovrebbe coinvolgere tutti".
Gli incidenti stradali, osserva padre Salvini, sono eventi "particolarmente lesivi del diritto alla tutela della salute, perché si possono prevenire e perché privano della vita soprattutto giovani e persone in buona salute".
A proposito dell’Italia c’é da osservare che "sembra scarsa la percezione della gravità del fenomeno" mentre è bastata la minaccia della mucca pazza (con in Italia un solo caso veramente accertato) per far crollare il mercato della carne e mentre "quasi dappertutto ci si oppone all’installazione di antenne per i cellulari, che tutti usano naturalmente, senza che sia stata dimostrata scientificamente la loro pericolosità".
Un’ampia parte del dettagliato articolo è dedicata a vedere cosa accade quando, specialmente per i giovani, il mezzo di trasporto diventa un "simbolo" , "un mezzo per sfidare la propria fragilità".
Si affronta anche il problema della inefficacia delle campagne di prevenzione, visto che la gente sembra "assuefarsi" alle immagini di "lamiere contorte e carcasse di auto incidentate". Per padre Salvini "non esiste ancora una adeguata coscienza pubblica in materia di circolazione stradale, che pure costituisce un problema tra i più seri della civiltà occidentale" e "soltanto motivazioni profonde, e anzitutto un concetto altissimo della vita, assimilate con un esercizio quotidiano, possono creare con efficacia uno stile stradale corretto". Tutti, anche la Chiesa, sono responsabili in questa opera educativa e "non sarebbe male, in occasione di ogni esame di coscienza, interrogarsi anche su questo punto".


 

Venerdì, 16 Dicembre 2005
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