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Notizie brevi 27/12/2012

Polizia Stradale di Viareggio
Il controllo su due appartenenti alla banda di biker denominata "Mongols" dal fare sospetto porta alla scoperta di un vero e proprio arsenale
Nella abitazione la Squadra Mobile  trova  anche esplosivo usato nelle cave: arrestati il presidente uscente del gruppo e un affiliato

Foto da lagazzettadilucca.it

(ASAPS) Una pattuglia della Polizia Stradale di Viareggio, al lavoro nel giorno della vigilia di Natale sulla A12, facendo affidamento sull’infallibile fiuto proprio degli agenti impegnati quotidianamente nei servizi operativi, ha percepito qualcosa di improprio nel comportamento di due persone ferme nell’area di servizio Versilia.
I due sono risultati essere appartenenti al gruppo bikers dei Mongols, che hanno affiliati anche in Italia e, nello specifico, in Toscana.
La “banda ha origine in California da una costola dei famosi Hells Angel (“angeli dell'inferno"), un’associazione motociclistica nata negli Stati Uniti e oggi diffusa in tutto il mondo, i cui membri, tradizionalmente, montano motociclette Harley-Davidson.
Le forze dell'ordine seguono i movimenti di questi gruppi di bikers per le frequenti aggressioni soprattutto tra bande rivali; gli scontri con armi e corpi contundenti diventano vere e proprie battaglie con spargimento di sangue e feriti sul campo.

 

Il nervosismo dei due “Mongols”, il presidente uscente del Club e un affiliato, ha insospettito gli uomini della pattuglia che hanno proceduto al rituale controllo dei documenti e, successivamente, a quello dei veicoli.
Il sospetto è diventato realtà quando è stata rinvenuta nel giubbotto di uno di loro una pistola calibro 22 con il colpo in canna, oltre ad una scorta ulteriore di proiettili.
L’arma, risultata rubata anni addietro, era solo parte dell’arsenale rinvenuto sia nell’abitacolo del veicolo, sia, in seguito ad ulteriori accertamenti, nelle abitazioni degli stessi.
Nella macchina, infatti, gli uomini della Stradale hanno trovato passamontagna, guanti, due coltelli a serramanico, due sbarre in ferro, due mazze di legno, un tirapugni e abbigliamento riconducibile al gruppo motociclistico di appartenenza. Questa scoperta ha allertato gli operatori delle Squadre mobili di Massa e La Spezia che hanno collaborato nelle successive perquisizioni.
Nella abitazione del presidente del club gli agenti della Questura hanno sequestrato armi bianche in quantità. Sembrava la rivendita di un’armeria in tutta regola: 3 machete, 2 spade, 24 pugnali, 6 tirapugni, 1 paio di manette, 1 balestra, 1 fucile elettrico, 1 giubbotto antiproiettile, mazze chiodate, armi soft air, archi con frecce, mazze da baseball e altro.
In casa dell’appartenente al gruppo dei Mongols fermato nell’area di servizio materiale più “pesante”: 2 fucili a canne mozze e 5 carabine provenienti da furti oltre ad esplosivo da cava, 20 metri di miccia e 5 detonatori.

 

Nell’”arsenale” anche un centinaio di proiettili di vario calibro, giubbotti antiproiettile, passamontagna e numerose armi tipo soft air, oltre a coltelli e materiale vario di difesa/offesa.
L’affiliato alla “banda” è stato arrestato per detenzione di esplosivo, detenzione e porto di armi da sparo e di ricettazione e associato alla Casa circondariale di La Spezia. Il presidente è stato denunciato a piede libero per detenzione e porto di armi bianche.
Secondo le informazioni della polizia le armi trovate nelle perquisizioni erano custodite per essere utilizzate durante i violenti scontri tra bande rivali che hanno creato non pochi problemi anche in Italia dove gli emuli dei cugini americani si affrontano con inaudita violenza.
Questa volta il controllo della polizia ha colpito nel segno e ha “disarmato” la banda contribuendo, si spera, ad una diminuzione di questi episodi violenti che seminano terrore sulle strade.
Anche nella giornata della vigilia di Natale, dove si spera di trovare soltanto sorrisi e auguri, gli uomini della Stradale nel compimento del proprio lavoro hanno dato una mano perché sulle strade si viaggi in serenità.
Troppo spesso si associa il lavoro di questi uomini con la compilazione di un verbale che contesta una infrazione e richiede il pagamento di una contravvenzione. L’episodio descritto descrive la vastità del campo d’azione di questo lavoro che viene svolto quotidianamente, anche quando il mondo sembra fermarsi per una festa comandata e la criminalità, invece, approfitta della situazione per sentirsi meno controllata. (ASAPS)

 

 

 


 

Giovedì, 27 Dicembre 2012
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