Caro
Direttore,
ho letto nel notiziario il Centauro numero 121 sett.-ott.
2005 la lettera inviata dal collega Alessandro Tardio intitolata
“Una notte di ordinaria follia”; ebbene il 1°
Dicembre 2005 ho vissuto “Una mattina di ordinaria
follia”.
Quel giorno avevo fatto tutte le cose che di solito faccio
da dieci anni a questa parte da quando sono al Distaccamento
di Carbonia in Sardegna, quindi sveglia alle 05.40 barba doccia
indosso la divisa da stradalino e parto per portarmi al mio
Distaccamento, passo a prendere Gigi, il collega che doveva
fare servizio con me e si va a fare colazione al solito bar;
andiamo in Ufficio prendiamo la nostra mitica Verona 841 la
carichiamo come se dovessimo partire per un lungo viaggio
e usciamo per Vigilare la SS. 130.
Tutto regolare alcuni contesti le solite richieste da parte
degli utenti, la posizione alla V.C. 21 all’operatore
Maurizio che ci dà il buongiorno e buon servizio e
fin qui la solita routine della pattuglia, ma che quella mattina
non era come le altre lo scoprimmo verso le 9.45, quando ci
trovavamo fermi in una piazzola della Statale nella zona di
Assemini seduti in macchina, perché avevamo ricevuto
una telefonata, ma quando Gigi stava per riprendere la marcia
gli dissi di stare fermo perché poco più avanti
probabilmente un’autovettura stava per compiere la solita
infrazione che avviene spesso in quella zona e vale a dire
il taglio della carreggiata violando due articoli del
C.d.S..
A quel punto si va per contestare ci affianchiamo al veicolo
e gli intimo l’alt con la paletta, il conducente mi vede
e mi fa cenno con la testa che capiva che si doveva fermare
ma improvvisamente questo inverte la marcia e scappa verso
Assemini, e noi?
Accendiamo i segnali d’emergenza nota alla 21 per notiziarla
di ciò che stava accadendo e richiesta d’ausilio,
si parte all’inseguimento ad altissima velocità
arriviamo ad un semaforo della statale, rosso, e il tipo passa
e noi dietro con tanta attenzione accentuata dall’adrenalina
che piano piano si fa sempre più presente in macchina,
do nota alla 21 del fatto, arriviamo ad un secondo semaforo
l’auto gira a destra ed entra nell’abitato di Assemini,
ma perché scapperà sarà pericoloso avrà
qualche cosa da nascondere chissà, continuiamo a stargli
dietro mentre lui cerca di seminarci girando per diverse stradine
laterali, strette molto strette, prende una di queste che
riporta sulla strada principale esce dallo stop e centra in
pieno un’auto che transitava, a quel punto penso cosa
fare ci fermiamo a soccorrere le persone o proseguiamo? In
un attimo riesco a vedere che sui marciapiedi vi erano dei
pedoni che avrebbero potuto provvedere al soccorso quindi
vai Gigi vai, nota alla centrale 21 per notiziarla e allertarla
per i soccorsi, gli siamo quasi addosso continua l’inseguimento
dopo poche centinaia di metri il tipo svolta a destra e centra
frontalmente un’autovettura e non ha più spazio
per proseguire; Gigi mi fa “è fermo è
fermo” ma ero già sceso dalla mitica 841 intimo
al fuggiasco di stare fermo ma lui scende dalla macchina e
va verso il cofano posteriore, è grosso piazzato più
alto di me riusciamo lo stesso a metterlo a terra sento solo
urla grida, la nostra bitonale che continuava a suonare e
mentre tentava di divincolarsi riesco, mentre gli stavo sopra
e gli dicevo di stare fermo, ad ammanettarlo con non poche
difficoltà e lo carichiamo in macchina. Nota alla 21
l’abbiamo preso. Vedo una signora spaventata che dice
cosa sta succedendo? E’ la conducente dell’ultima macchina
coinvolta nell’incidente, la tranquillizzo è tutto
a posto.
Perché andava verso il cofano? Apro e trovo una mazza
da baseball, sarà per questo?
Ma chi è sta montagna? Fa il buttafuori in una discoteca.
In quel momento sento le bitonali delle altre pattuglie della
Stradale che Maurizio ci ha mandato in ausilio, mi guardo
intorno e vedo tantissima gente ovunque sui marciapiedi alle
finestre fuori dai negozi, è ovvio siamo al centro
di Assemini di mattina in un giorno che era normale ma che
ormai per tutti non lo è più, vedo a quel punto
una persona in borghese che si avvicina e mi fa Stefano tutto
ok ma chi è? Un ex collega della Stradale che stava
nel mio Distaccamento che aveva sentito il frastuono e si
era avvicinato per vedere se c’era bisogno e mi aveva
riconosciuto, adesso tutto ok si avvicina il capo pattuglia
di una delle pattuglie in ausilio e mi chiede come va Stefano,
tutto bene, adesso andate via qui ci pensiamo noi per gli
incidenti, a questo punto si sentiva solo il silenzio di una
normale mattina.
Gigi andiamo lo portiamo alla Squadra di P.G. del Compartimento
per gli atti arriviamo in Ufficio e troviamo ad aspettarci
tanti colleghi della Sezione di Cagliari e del Compartimento,
compiliamo gli atti denunciato per resistenza omissione di
soccorso e fuga, e già la signora del primo incidente
ha riportato lesioni, non rispetto dell’alt imposto,
porto d’arma impropria 29 punti decurtati, quasi tremila
euro di verbali al C.d.S., processo per direttissima l’indomani
mattina dieci mesi con la condizionale; ma perché scappava?
Non aveva l’assicurazione e ci ha detto che è
stato un colpo di testa.
Caro Direttore, dopo aver letto ciò che è accaduto
ai colleghi di Terni, ho pensato di raccontare il fatto per
ringraziare tramite voi il collega Maurizio della sala operativa
compartimentale di Cagliari per la prontezza e l’attenzione
che ha sempre nei confronti delle pattuglie ma soprattutto
in quella giornata, i colleghi delle pattuglie dei Distaccamenti
di Muravera e Sanluri che si sono portate in ausilio sul posto,
i colleghi della squadra di P.G. Compartimentale per la disponibilità
e l’ausilio prestato in Ufficio e per ultimo al collega
Gigi che ha fatto in modo di non arrecare danno ad altre persone
o cose compreso il suo capo pattuglia vale a dire io.
Un ringraziamento a parte vorrei farlo all’Ispettore
Capo in quiescenza LUIGI, mio maestro nell’arte dello
Stradalino, per la telefonata che mi ha fatto, essendo venuto
a conoscenza del fatto da personale del Distaccamento, la
mattina seguente subito dopo il processo che mi ha ricaricato
dopo quasi due giorni di servizio continuato, questa cosa
mi ha fatto immenso piacere e mi darà sicuramente nuovi
stimoli per il futuro.
GRAZIE A TUTTI.
Assistente della Polizia di Stato
Naimoli Stefano