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Notizie brevi 15/12/2005

Il racconto - RISCHIO VITA PER UNA RCA (SCADUTA).

La storia, così come ci è pervenuta, di una normale mattinata di follia in Sardegna, con fuga all’alt, speronamenti di vetture, persone ferite, resistenza gli agenti, sorpresa e rabbia
Il racconto
RISCHIO VITA PER UNA RCA (SCADUTA).
La storia, così come ci è pervenuta, di una normale mattinata di follia in Sardegna, con fuga all’alt, speronamenti di vetture, persone ferite, resistenza gli agenti, sorpresa e rabbia


Caro Direttore,
ho letto nel notiziario il Centauro numero 121 sett.-ott. 2005 la lettera inviata dal collega Alessandro Tardio intitolata “Una notte di ordinaria follia”; ebbene il 1° Dicembre 2005 ho vissuto “Una mattina di ordinaria follia”.
Quel giorno avevo fatto tutte le cose che di solito faccio da dieci anni a questa parte da quando sono al Distaccamento di Carbonia in Sardegna, quindi sveglia alle 05.40 barba doccia indosso la divisa da stradalino e parto per portarmi al mio Distaccamento, passo a prendere Gigi, il collega che doveva fare servizio con me e si va a fare colazione al solito bar; andiamo in Ufficio prendiamo la nostra mitica Verona 841 la carichiamo come se dovessimo partire per un lungo viaggio e usciamo per Vigilare la SS. 130.
Tutto regolare alcuni contesti le solite richieste da parte degli utenti, la posizione alla V.C. 21 all’operatore Maurizio che ci dà il buongiorno e buon servizio e fin qui la solita routine della pattuglia, ma che quella mattina non era come le altre lo scoprimmo verso le 9.45, quando ci trovavamo fermi in una piazzola della Statale nella zona di Assemini seduti in macchina, perché avevamo ricevuto una telefonata, ma quando Gigi stava per riprendere la marcia gli dissi di stare fermo perché poco più avanti probabilmente un’autovettura stava per compiere la solita infrazione che avviene spesso in quella zona e vale a dire il taglio della carreggiata violando due articoli del C.d.S..
A quel punto si va per contestare ci affianchiamo al veicolo e gli intimo l’alt con la paletta, il conducente mi vede e mi fa cenno con la testa che capiva che si doveva fermare ma improvvisamente questo inverte la marcia e scappa verso Assemini, e noi?
Accendiamo i segnali d’emergenza nota alla 21 per notiziarla di ciò che stava accadendo e richiesta d’ausilio, si parte all’inseguimento ad altissima velocità arriviamo ad un semaforo della statale, rosso, e il tipo passa e noi dietro con tanta attenzione accentuata dall’adrenalina che piano piano si fa sempre più presente in macchina, do nota alla 21 del fatto, arriviamo ad un secondo semaforo l’auto gira a destra ed entra nell’abitato di Assemini, ma perché scapperà sarà pericoloso avrà qualche cosa da nascondere chissà, continuiamo a stargli dietro mentre lui cerca di seminarci girando per diverse stradine laterali, strette molto strette, prende una di queste che riporta sulla strada principale esce dallo stop e centra in pieno un’auto che transitava, a quel punto penso cosa fare ci fermiamo a soccorrere le persone o proseguiamo? In un attimo riesco a vedere che sui marciapiedi vi erano dei pedoni che avrebbero potuto provvedere al soccorso quindi vai Gigi vai, nota alla centrale 21 per notiziarla e allertarla per i soccorsi, gli siamo quasi addosso continua l’inseguimento dopo poche centinaia di metri il tipo svolta a destra e centra frontalmente un’autovettura e non ha più spazio per proseguire; Gigi mi fa “è fermo è fermo” ma ero già sceso dalla mitica 841 intimo al fuggiasco di stare fermo ma lui scende dalla macchina e va verso il cofano posteriore, è grosso piazzato più alto di me riusciamo lo stesso a metterlo a terra sento solo urla grida, la nostra bitonale che continuava a suonare e mentre tentava di divincolarsi riesco, mentre gli stavo sopra e gli dicevo di stare fermo, ad ammanettarlo con non poche difficoltà e lo carichiamo in macchina. Nota alla 21 l’abbiamo preso. Vedo una signora spaventata che dice cosa sta succedendo? E’ la conducente dell’ultima macchina coinvolta nell’incidente, la tranquillizzo è tutto a posto.
Perché andava verso il cofano? Apro e trovo una mazza da baseball, sarà per questo?
Ma chi è sta montagna? Fa il buttafuori in una discoteca.
In quel momento sento le bitonali delle altre pattuglie della Stradale che Maurizio ci ha mandato in ausilio, mi guardo intorno e vedo tantissima gente ovunque sui marciapiedi alle finestre fuori dai negozi, è ovvio siamo al centro di Assemini di mattina in un giorno che era normale ma che ormai per tutti non lo è più, vedo a quel punto una persona in borghese che si avvicina e mi fa Stefano tutto ok ma chi è? Un ex collega della Stradale che stava nel mio Distaccamento che aveva sentito il frastuono e si era avvicinato per vedere se c’era bisogno e mi aveva riconosciuto, adesso tutto ok si avvicina il capo pattuglia di una delle pattuglie in ausilio e mi chiede come va Stefano, tutto bene, adesso andate via qui ci pensiamo noi per gli incidenti, a questo punto si sentiva solo il silenzio di una normale mattina.
Gigi andiamo lo portiamo alla Squadra di P.G. del Compartimento per gli atti arriviamo in Ufficio e troviamo ad aspettarci tanti colleghi della Sezione di Cagliari e del Compartimento, compiliamo gli atti denunciato per resistenza omissione di soccorso e fuga, e già la signora del primo incidente ha riportato lesioni, non rispetto dell’alt imposto, porto d’arma impropria 29 punti decurtati, quasi tremila euro di verbali al C.d.S., processo per direttissima l’indomani mattina dieci mesi con la condizionale; ma perché scappava? Non aveva l’assicurazione e ci ha detto che è stato un colpo di testa.
Caro Direttore, dopo aver letto ciò che è accaduto ai colleghi di Terni, ho pensato di raccontare il fatto per ringraziare tramite voi il collega Maurizio della sala operativa compartimentale di Cagliari per la prontezza e l’attenzione che ha sempre nei confronti delle pattuglie ma soprattutto in quella giornata, i colleghi delle pattuglie dei Distaccamenti di Muravera e Sanluri che si sono portate in ausilio sul posto, i colleghi della squadra di P.G. Compartimentale per la disponibilità e l’ausilio prestato in Ufficio e per ultimo al collega Gigi che ha fatto in modo di non arrecare danno ad altre persone o cose compreso il suo capo pattuglia vale a dire io.
Un ringraziamento a parte vorrei farlo all’Ispettore Capo in quiescenza LUIGI, mio maestro nell’arte dello Stradalino, per la telefonata che mi ha fatto, essendo venuto a conoscenza del fatto da personale del Distaccamento, la mattina seguente subito dopo il processo che mi ha ricaricato dopo quasi due giorni di servizio continuato, questa cosa mi ha fatto immenso piacere e mi darà sicuramente nuovi stimoli per il futuro.
GRAZIE A TUTTI.


Assistente della Polizia di Stato
Naimoli Stefano


 

Giovedì, 15 Dicembre 2005
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