Giovedì 18 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 14/01/2013

Treviso, 13enne scappa con l'auto del padre: fermato in Germania dopo fuga di mille km

Il ragazzo, appassionato di motori ed esperto nella guida di go-kart, dopo una lite con la famiglia adottiva aveva deciso di andare a trovare la sorella naturale in Polonia, il suo paese d'origine. La sua corsa, registrata dalle telecamere autostradali, si è conclusa vicino a Lipsia

TREVISO - Per quasi 24 ore ha fatto completamente perdere le sue tracce. Ma il ragazzino 13enne di Pederobba, Treviso, fuggito dalla casa della famiglia adottiva nel pomeriggio di giovedì scorso con la Mercedes del padre, è stato ritrovato. Sta bene. Con l'auto è riuscito a raggiungere Moisburg, nei pressi di Lipsia, guidando tutta la notte e senza farsi raggiungere.

Alla fine è stata la polizia tedesca, dopo averlo individuato con le telecamere sulle autostrade, a segnalare la sua posizione all'Interpol. A quel punto è stata avvisata la famiglia italiana adottiva e i genitori sono partiti per la Germania per andare a riprenderlo. Adottato due anni fa da un paese dell'est Europa, il ragazzo voleva tornare a casa. Sentiva la mancanza della sorella e degli amici, ha raccontato alla polizia la madre: "Li contattava con Internet".

A fargli prendere la decisione è stata una lite avuta nel pomeriggio di ieri con la madre e il fratello adottivo. Il tredicenne, appassionato di motori ed auto ed esperto guidatore di go-kart, ha preso le chiavi della Mercedes R del genitore, un imprenditore, ed ha imboccato l'uscita dal cortile di casa. Da quel momento non è stato più visto. I carabinieri di Montebelluna lo hanno cercato con diverse pattuglie, ma per una notte intera non si è avuta alcuna notizia del ragazzino.

La sua famiglia italiana è rimasta in ansia fino a stamattina quando è arrivata la telefonata dell'Interpol: gli agenti comunicavano che la fuga del ragazzo, grazie
all'identificazione dell'auto, era stata interrotta da una pattuglia della polizia autostradale a Moisburg, non lontano da Lipsia, a quasi mille chilometri da casa e a circa 200 dal confine con la Polonia, la meta del suo sogno.

Capelli biondi, occhi azzurri, un'intelligenza superiore rispetto ai suoi tredici anni, il ragazzo è stato adottato qualche anno fa da una agiata coppia di cinquantacinquenni trevigiani, imprenditore lui, artigiana lei, dopo l'allontanamento dai familiari polacchi, alla prese con una difficile situazione socioeconomica. Da loro, comunque, e soprattutto dalla sorella, ha deciso di tornare dopo il litigio. E' partito senza portarsi dietro altro che 200 euro in contanti e i documenti. Ha guidato tutta la notte, senza preoccuparsi neppure di mangiare pur di raggiungere la sua meta in fretta, fermandosi solo una volta per rifornire l'auto.

A Moisburg, però, una pattuglia lo ha identificato e l'ha fermato. Il giovane probabilmente non aveva intenzione di ritornare in Italia: aveva lasciato il cellulare a casa e disattivato il suo profilo su Facebook quasi a voler rendere più ardua la possibilità di rintracciarlo.

 

da repubblica.it

Lunedì, 14 Gennaio 2013
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK