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Alcol test falsato da spray assolto 38enne di Rozzano

Risultato positivo all’etilometro, ma era colpa del farmaco contro la sinusite Il perito in aula: «A volte gli strumenti possono dare risultati alterati»

ROZZANO - I poliziotti, attirati dal procedere a zig zag della macchina, l’avevano fermato a Certosa. L’automobilista aveva, in effetti, un tasso di alcol nel sangue superiore al limite consentito. Massimiliano S., un 38enne di Rozzano, non aveva potuto evitare la denuncia. Ma dal processo per guida in stato di ebbrezza è uscito assolto. Il giudice ha ritenuto credibile la versione della difesa, secondo cui il risultato dell’etilometro era stato falsato dall’utilizzo di un farmaco. Uno spray contro la sinusite cronica, di cui l’automobilista soffriva. Il medicinale, secondo quanto riferito dallo stesso imputato in aula, aveva alterato gli effetti dell’assunzione di alcol, che pure l’imputato non ha smentito. «Ero stato a pranzo con i colleghi qualche minuto prima del controllo – ha spiegato il giovane in aula –. Avevo bevuto appena un bicchiere».

 

Eppure gli agenti, quel giorno di ottobre del 2009, non avevano avuto dubbi sul fatto che l’uomo si fosse messo al volante in stato di ebbrezza. Gli indizi c’erano tutti e l’etilometro, secondo la loro relazione, aveva dato la conferma definitiva. L’automobilista aveva un tasso di alcol nel sangue di 1,08 grammi per litro, il doppio del limite consentito, che è di 0,50.

 

Questa conferma era bastata al pubblico ministero a emettere un decreto penale di condanna al pagamento di 1.800 euro di ammenda e 5 giorni di arresto. Decreto impugnato dalla difesa, che chiedeva di andare a processo, dove sarebbe stata sicura di dimostrare che l’innocenza dell’imputato. E così è stato. Nonostante la richiesta del pubblico ministero di una condanna a 10 giorni di arresto e al pagamento di 1.100 euro di ammenda, il giudice ha optato per l’assoluzione, ritenendo credibile la versione della difesa, secondo cui gli effetti dell’assunzione dell’alcol sarebbero stati amplificati proprio dal farmaco di cui l’automobilista era costretto a fare uso.
Una versione confortata anche da un perito, che sentito in aula ha sottolineato come, in alcune condizioni, l’etilometro possa dare risultati contraddittori e poco accurati. Sulla base di questo ragionamento, al giudice non è rimasto altro che assolvere l’imputato.

 

da laprovinciapavese.gelocal.it

 

 


 

Giovedì, 24 Gennaio 2013
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