Solidarietà per Ivan Liggi da un collega dell’Arma |
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Caro Collega Ivan,
sono un Appuntato in servizio presso il Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Belluno, ti scrivo per dovere ma soprattutto, per il poco che conta, per portarti la mia solidarietà e quella dei colleghi che qui conoscono la tua vicenda, per starti vicino in questa vicenda ignobile che ti ha colpito e ha colpito tutti noi “Uomini i Legge“. Ogni volta che rileggo la tua vicenda sul bollettino dell’ A.S.A.P.S., di cui sono socio, dentro di me sento un fendente che mi trafigge il cuore, ma la cosa che mi fa più incavolare è il trattamento che ti hanno riservato, alla pari di quelli che negli anni passati hanno commesso stragi, attentati e altro. Mi domando perché anche tu non sei fuggito in Francia come molti Brigatisti? Tu da buon “Killer” ( UN COLPO), sei rimasto lì ad aspettare il giorno INFAME della Condanna e quello più indegno dell’Ordine di Carcerazione per un Servitore delle Stato, perché quel giorno eri lì per lui, LO STATO, in divisa, in ordine, conscio delle tue azioni per tutelare tutti, anche quello che è scappato all’ALT, ma nessuno ha tutelato te, noi e nessuno che indossa una divisa. Scusami se mi sfogo così, come tanti altri che ti hanno scritto, ma è d’obbligo farlo, verso te e verso tutti, per farti capire che noi Colleghi un Collega non lo dimentichiamo, perché in guerra vivi o morti, tutti devono tornare a casa. Ripeto tu sei un Collega e rimarrai sempre un “UOMO DI LEGGE”, perché il giorno che ti sei arruolato hai guardato la Bandiera e hai gridato LO GIURO. Ti invio questa Lettera tramite la redazione dell’A.S.A.P.S. e nell’occasione ti Auguro un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo anche se difficile da accettare, in attesa del tuo ritorno a casa.
Belluno, 8 Dicembre 2005.
Lettera Firmata |
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