Responsabilità e colpo di sonno
La Corte di Cassazione ha ribadito alcuni orientamenti di fondo sul colpo di sonno alla guida con riferimento, in particolare, alla situazione che di solito lo precede, riconducendola alla nozione di “malessere”. La Corte ha giustificato il comportamento di un automobilista che, avvertendo i sintomi di una sonnolenza pericolosa e non contrastabile, si era fermato nella corsia di emergenza in autostrada, in quanto tale malessere, ha chiarito, si risolve in una situazione che “non può esaurirsi nella nozione di infermità incidente sulla capacità intellettiva e volitiva del soggetto come prevista dall’art. 88 del codice penale o nell’ipotesi di caso fortuito di cui all’art. 45 del
codice penale, bensì nel lato concetto di disagio e finanche di incoercibile necessità fisica, anche transitoria, che non consente di proseguire la guida con il dovuto livello di attenzione”. In tale condizione, ha aggiunto la Corte, devono “necessariamente ricomprendersi la stanchezza ed il torpore che sono segni premonitori di un colpo di sonno ed impongono al soggetto, per concrete esigenze di tutela per sé e per gli atri utenti della strada, di interrompere la guida” (Cass. 18.5.2012, n. 19170)....
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da il Centauro n. 162