Domenica 30 Giugno 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 04/02/2013

Tre colpi in 4 ore alle Poste di Pescara e Francavilla, due arresti
Inseguiti dalla Polizia. Un'auto della Stradale di Chieti le sperona e li fa ribaltare

Foto di repertorio dalla rete

PESCARA - Sono arrivati a Pescara venerdì e, stando al biglietto del traghetto per la Sicilia che si portavano dietro, se ne sarebbero tornati a Catania domani. E con le tasche piene di soldi. Ottomila euro quelli trovati dai poliziotti della Volante di Alessandro Di Blasio che ieri, dopo una mattinata ad alta tensione scandita da due rapine e una terza, fallita, ad altrettanti uffici postali tra Francavilla e Pescara, sono riusciti a catturare i due presunti rapinatori al termine di un rocambolesco inseguimento finito con l’auto dei due che si è ribaltatata alla rotatoria di Decathlon e con la loro cattura, tra gli applausi della gente. Sono Massimiliano Pafumi, 40 anni, e Mario Giorgetti, 35, entrambi di Catania e con precedenti specifici. Per ora rispondono solo della tentata rapina alle Poste di via Monte Faito, ma sono tanti e fortissimi gli elementi che i poliziotti della Volante e della squadra Mobile diretta dal vice Dante Cosentino hanno raccolto a loro carico e che ne dimostrerebbero la responsabilità anche per le due rapine precedenti. A cominciare dai soldi, gli ottomila euro trovati addosso ai due e nell’auto usata per la fuga, dove c’erano anche la pistola giocattolo, due spranghe di ferro come quelle usate nel primo colpo e nel terzo fallito, i due passamontagna, i giubbotti scuri, gli occhiali da sole, i guanti e la sciarpa grigia che avevano descritto i testimoni delle due rapine andate a segno a Francavilla e in via di Sotto, a Pescara, con i testimoni concordi anche sull’accento meridionale e sulla statura dei banditi. E senza contare la Fiat Stilo, la macchina che invece, alla fine, li ha traditi grazie alla perspicacia di un poliziotto che, dopo la mattinata di ricerche, ha notato l’auto dei rapinatori alla fine del turno di servizio, mentre se ne tornava a casa e con la sua macchina ha preso a inseguirli, chiamando in contemporanea la centrale.

 

Un colpo di scena che, in realtà, ha colto tutti preparati considerando che dopo la prima rapina di Francavilla nell’intera area metropolitana era partita la caccia a quella Fiat Stilo grigia con cui erano stati visti scappare i banditi. Un colpo lampo, quello andato in scena intorno alle 9,30 nell’ufficio centrale delle poste, in via Duca degli Abruzzi, a quell’ora pieno soprattutto di pensionati. In quel caso, secondo la ricostruzione dei carabinieri, due uomini fanno irruzione dall’ingresso laterale dell’ufficio. Hanno il volto coperto dai passamontagna, sono vestiti di scuro, uno impugna una pistola, l’altro una spranga di ferro. Con accento meridionale minacciano i dipendenti e arraffano tutti i soldi delle casse e, anche, quelli dei clienti che, vicino al bancone, stanno ultimando le proprie operazioni. Con circa ottomila euro scappano a bordo di una Fiat Stilo grigia. Scattano le ricerche, ma mentre i carabinieri di Francavilla sono intenti a visionare le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso dell’ufficio, intorno alle 10,50 viene segnalata una seconda rapina, di nuovo ai danni di un ufficio postale, ma a Pescara, in via di Sotto, zona Colli. Ancora due uomini, alti circa un metro e ottanta, ancora armati di pistola (manca la spranga in questo caso), ancora con i passamontagna, i guanti e gli occhiali da sole, i giubbotti scuri e l’accento meridionale. Vogliono i soldi del caveau, ma la cassaforte è a tempo e si devono accontentare dei soldi nelle casse, circa 1.500 euro con cui fuggono a tutta birra. In tempo reale le ricerche si concentrano nella zona dei Colli e dell’ospedale dove di fatto i due si spostano quando, alle 13.10 viene segnalata un’altra incursione, ancora in un ufficio postale. È quello di via Monte Faito, davanti al parcheggio dell’ospedale, che però ha già chiuso quando i banditi arrivano. Ma poco importa. I due tirano fuori le spranghe e tentano di forzare la porta principale. Si fermano solo perchè intravedono una volante della polizia e in un attimo si dileguano.

 

A bordo della Stilo che risulterà rubata a Francavilla e di cui gli investigatori conoscono anche parte della targa, prendono la strada per Santa Teresa, la stessa che un poliziotto del reparto Prevenzione crimine sta facendo per tornare a casa. Il poliziotto riconosce l’auto, gli si mette alle costole e intanto chiama la centrale che da Pescara dirama la segnalazione a tutte le pattuglie delle volanti, della Mobile, della Prevenzione crimine e della Stradale che, insieme a quelle di Chieti, stanno setacciando la zona. Ma nel frattempo i due siciliani mangiano la foglia, tentano di seminare quell’auto che li segue, rallentano, accelerano, cambiano strada. Nella zona industriale di Chieti al volo cambiano l’auto, la Suzuki Swift (intestata a una donna di Catania) con cui avevano preso il traghetto da Messina il primo febbraio. Ma una pattuglia della Polizia Stradale di Chieti li intercetta e davanti a Obi, alla rotatoria di Decathlon, li sperona. L’auto si ribalta, i due sono in trappola quando gli uomini della Volante arrivano ad arrestarli. Tra le banconote che volano. Tra gli applausi della gente.

 

da ilcentro.gelocal.it

Lunedì, 04 Febbraio 2013
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK