Le misure degli altri sulla sicurezza nelle strade
AUSTRALIA, COPRIFUOCO PER I CONDUCENTI UNDER 20: DALLE 22 ALLE 6 DEL MATTINO
NON POTRANNO GUIDARE. NO A PIU’ DI UN PASSEGGERO MINORE E ALLA GUIDA
DI VEICOLI POTENTI
Quando limitare la libertà significa risparmiare
le vite: l’esempio ventennale della Nuova Zelanda
Di Lorenzo Borselli
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SYDNEY
– La notizia è del quotidiano francese "Le Monde",
uno dei media più attenti – in Francia – alle tante tematiche
orbitanti attorno alla sicurezza stradale: in Australia il governo federale
sta pensando seriamente di estendere a tutto il grande continente del Commonwealth
una disposizione di legge per adesso al vaglio del parlamento dello stato
del Nuovo Galles del Sud, ed ormai prossimo ad entrare in vigore.
La norma prevede che i giovani conducenti australiani, con meno di 20 anni,
non potranno più guidare tra le dieci di sera e le sei del mattino:
questo perché secondo i dati relativi alla sinistrosità del
paese, il 18% dei sinistri mortali – percentuale che nel nostro paese
sarebbe considerata del tutto irrilevante – vede coinvolti appunto
i patentati al di sotto dei vent’anni di età.
In realtà la percentuale è piuttosto elevata, perché
si deve considerare che nel restante 82% devono essere inseriti tutti gli
altri, dai venti in su e nessun’altra categoria pare aver totalizzato
risultati così nefasti. Inoltre i conducenti al di sotto dei 20 anni
costituiscono un esiguo 7% della popolazione complessiva patentata, e questo
contribuisce in maniera determinante a fare di quel segmento una categoria
estremamente a rischio: troppo, per limitarsi solo a questo.
Il pacchetto di riforme – infatti – guarda oltre: gli under 20
infatti non potranno trasportare più di un passeggero minore quando
si troveranno al volante, e non potranno né acquistare né
condurre veicoli di grossa cilindrata. Non c’è ancora una data
precisa per l’entrata in vigore della norma, ma il segretario di Stato
per i trasporti stradali del Nuovo Galles del Sud, Carl Scully, ha promesso
l’immediata entrata in vigore della legge, che renderà operativo
il coprifuoco entro la fine dell’anno, visto che oltre il 60% di quei
sinistri mortali con protagonisti i giovanissimi conducenti avviene nel
cuore della notte, sulla strada delle discoteche, tra le 22 e le due del
mattino.
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"In
queste quattro ore fatidiche – scrive Le Monde – un quarto
delle persone che muoiono sulle strade hanno meno di 20 anni".
Un ecatombe, una strage di giovani che nel moderno paese oceanico suscita
un allarme sociale senza precedenti. "Di fronte a queste statistiche
– si giustifica Carl Scully – come possiamo non reagire?".
Il segretario di Stato con delega ai trasporti stradali, in pratica
l’omologo del nostro ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
assicura che la riforma che porta il suo nome "sarà ben
accetta dalle mamme e dai papà che si preoccupano per i loro
figli teenagers quando prendono l’auto di sera".
è dunque una scelta che al ministro pare obbligata, perché
preservare in questo modo la salute e la salvezza delle giovani generazioni
– decimate sulla strada – trova conforto nella generale condivisione
della gente.
Il gruppo di lavoro che sta lavorando alle linee guida di massima del
progetto terminerà i lavori il 15 di settembre.
Lo scoglio maggiore sembra essere stato quello di reperire dal bilancio
le risorse economiche ed umane da destinare alla Polizia di Stato, che
– sembra – ha già avanzato le proprie perplessità
(subito condivise ed a cui è stata trovata soluzione) circa la
necessità di incrementare quantità e la qualità
della vigilanza nelle zone rurali. Questo perché molti contravvengono
abitualmente – forti della scarsità di controlli –
alle leggi e perché in molti casi i giovani guidano veicoli per
necessità lavorative, dovendosi spostare per centinaia di miglia
(!) per motivi non sempre legati allo svago ma piuttosto per lavoro.
In questi documentati casi i teenagers potranno beneficiare di una deroga,
che potrà permettere loro di utilizzare l’auto tra il luogo
di residenza e quello di lavoro: un po’ come il porto d’armi
ad uso sportivo, che consente il trasporto dell’arma da casa al
poligono di tiro, e viceversa. Per quanto concerne invece le altre limitazioni,
ogni speranza di deroga è già stata respinta dal segretario
di Stato Scully in persona, che aveva già impedito l’acquisto
e la guida di moto di cilindrata o potenza superiori ai minori dei 20
anni.
La riforma ha comunque creato un certo dibattito in Australia: esattamente
come qui in Italia, infatti, molti oppositori della riforma, definita
proibizionista, hanno obiettato che andare verso il veto non servirà
a nessuno e che in un’ottica di salvaguardia della vita umana sul
fronte della sicurezza stradale si tratterà di una legge fallimentare.
Il fatto è, però, che la riforma si ispira direttamente
ad un programma messo in atto nel 1987 nella vicina Nuova Zelanda, il
cui successo contraddice ogni possibile obiezione.
La consapevolezza che intere generazioni stavano scomparendo falcidiate
sulla strada, sostituendo l’ecatombe d’asfalto alle guerre
combattute sui fronti dall’altra parte del pianeta, indusse infatti
il governo a intraprendere la strada del coprifuoco.
Dalle 22 di sera alle 5 del mattino agli under 20 venne vietato il volante,
concedendo loro una deroga solo in caso di presenza – a bordo –
di un autista esperto, che avesse cioè almeno 21 anni. è
intuibile come molti abbiano sempre avuto in realtà la possibilità
di continuare come se niente fosse, ma la sola istituzione di una norma
così rigida ha condotto ad un incredibile miglioramento, tanto
che nel 1997, dieci anni dopo il diktat, il numero di giovani vittime
sulla strada si è letteralmente dimezzato, con un calo del 50%.
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Le
Monde si chiede se un successo indiscutibile come questo non potrebbe ispirare
le autorità francesi a intraprendere la stessa strada. Il Centauro
e l’Asaps si chiedono altrettanto, qui in Italia.
Il fatto è che in Francia la via della securizzazione è stata
imposta con decisione anche dai predecessori di Raffarin, attuale Primo
Ministro, suggerita senza mezzi termini dal presidente della repubblica
Jacques Chirac. Negli ultimi mesi la patente a punti francese è stata
sottoposta a continui aggiornamenti, per consolidarne gli effetti positivi,
ed ogni nuova norma è oggetto di continui monitoraggi per poterne
prolungare al massimo gli effetti positivi.
Nel primo semestre del 2004 sono stati istallati un migliaio di autovelox
fissi, mentre ogni arrondissement contrasta con grande sforzo la violenza
stradale.
Noi ci rendiamo conto che in Italia, purtroppo, certe consapevolezze non
ci sono ancora.
In attesa di mutate coscienze i morti continuano ad aumentare, soprattutto
giovani, soprattutto di notte, soprattutto tra il venerdì e la domenica.
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