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Notizie brevi 14/02/2013

Cinture di sicurezza
Un parroco di Catania, don Giuseppe Scalia,  si interessa alla salute delle proprie anime pensando anche alle cinture di sicurezza, e brevetta la cintura che salva dopo l’incidente “salvare una vita è un grande gesto d’amore”. Ecco come funziona

(ASAPS) Un parroco catanese fra i suoi compiti guidati dalla missione della fede, ha messo anche l’incolumità delle persone che viaggiano in macchina.
Ha studiato i sistemi di sicurezza, in particolare le cinture, e ha ritenuto debbano essere modificate e migliorate.
Le cinture, dice il sacerdote, pur essendo un sistema di sicurezza importante che salva tantissime vite hanno il difetto di essere difficilmente raggiungibili nel momento in cui, una volta avuto un incidente, sia indispensabile abbandonare in fretta il veicolo autonomamente o attraverso l’intervento degli operatori del 118, dei Vigili del Fuoco o di qualche forza di  Polizia intervenuta nel sinistro.

 

Lo studio particolareggiato portato a termine da Giuseppe Scalia, questo il nome del parroco di Catania, ha dimostrato che il più delle volte si deve ricorrere al taglio della cintura per estrarre dall’auto una persona rimasta ferita o incastrata nell’abitacolo.
Attento alle dinamiche del problema il sacerdote ha notato che anche all’estero si pongono il problema e cercano continue soluzioni migliorative, così come fatto dai ricercatori olandesi che hanno escogitato un sistema che slaccia automaticamente le cinture una volta a contatto con l’acqua.
Il brevetto del religioso prevede che il sistema di chiusura costituito dalle fibbie non sia situato nella posizione attualmente prevista (parte centrale a fianco del freno a mano), ma sul lato finestrino facilmente raggiungibile anche dall’esterno.

 

Le due chiusure previste nel prototipo brevettato sono ben visibili e facilmente sganciabili e rispondono ai requisiti della Direttiva 77/541/CEE che recita: “La fibbia deve essere: completamente visibile, agevolmente raggiungibile e facilmente sganciabile, nei veicoli a due porte deve sempre potersi sbloccare a mano, deve essere situata in posizione tale da essere immediatamente raggiungibile da parte di un soccorritore per liberare il passeggero in pericolo”.
Non essendo tecnici del settore non possiamo dare pareri specifici ma possiamo esprimere un giudizio positivo riguardo lo sviluppo del problema e la ricerca appassionata del sacerdote delle condizioni di sicurezza per le persone che guidano.
Il parroco catanese tiene a precisare che, non essendo un industriale, non ha prodotto il brevetto a scopo di lucro ma solo per la convinzione che salvare una vita sia sempre un grande gesto d’amore.

 

La nostra Associazione ringrazia don Giuseppe Scalia per l’interessamento al problema della sicurezza stradale, per questo divulga con gli strumenti a sua disposizione l’originale idea brevettata. Ogni voce nel coro contribuisce a rendere potente la richiesta di interventi ormai non più procrastinabili, viste le tante vite perse sulle strade del mondo. Speriamo che gli addetti ai lavori apprezzino e si facciano vivi. (ASAPS)

 

> Guarda la proposta delle cinture sicure di don Giuseppe Scalia

 

 

Giovedì, 14 Febbraio 2013
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