Polizia Stradale Lanciano
Due arrestati con 6 chili di droga
PENNADOMO. Nascondevano in casa quasi sei chili di un nuovo tipo di sostanza stupefacente, che ha effetti allucinogeni simili a quelli della cocaina. Moglie e marito sono finiti in manette nel blitz della Polizia Stradale di Lanciano, che ha stroncato un fiorente traffico di droga destinata al mercato di Lanciano e della Val di Sangro.
L’operazione della squadra di Polizia Giudiziaria della Polstrada provinciale, coordinata dal comandante del distaccamento di Lanciano, Renato Menna, è scattata nella prima mattina di mercoledì. Gli agenti hanno eseguito la perquisizione di un edificio a due piani, in pieno centro abitato a Pennadomo, individuato in seguito ad attività investigativa e dove supponevano di trovare ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Nel blitz è stata richiesta la collaborazione dell’unità cinofila del comando provinciale della guardia di finanza di Pescara. Confermando i sospetti, dall’esterno il cane Wagol ha fiutato la presenza della droga. Gli operatori di Polizia Stradale hanno poi rinvenuto, nascosti nel sottofondo di un armadio nella camera da letto dell’abitazione, 5,8 chili di sostanza stupefacente di tipo canapa indiana, conosciuta come “sensimilla”, e che consiste in fiori di marijuana allo stato puro (senza semi, letteralmente). Sono stati inoltre sequestrati 19 grammi di hashish.
A detenere la droga erano Bruno Di Maddalena, 63 anni, originario di Roma, e la moglie Emilia Paradisi, 61, di Pennadomo, entrambi residenti nel piccolo centro del Medio Sangro. Su disposizione del sostituto procuratore di Lanciano, Rosaria Vecchi, la donna si trova in carcere nella casa circondariale di Chieti, mentre il marito, per motivi di salute, è agli arresti domiciliari. I due sono solo un anello della catena che avrebbe presto portato l’ingente quantitativo di droga sulla piazza lancianese e della vallata del Sangro.
In questa zona, e in queste quantità, la “sensimilla”, immessa sul mercato da pochi anni, avrebbe fatto il suo debutto in modo dirompente. Le organizzazioni criminali starebbero puntando a soppiantare la cannabis con questa marijuana senza semi che, per questo motivo, è più difficile da coltivare in proprio. Chi vuole fumarla, quindi, deve rivolgersi a uno spacciatore.
I quasi sei chili sequestrati a Pennadomo avrebbero fruttato sul mercato circa 140 mila euro. «Si tratta di una nuova sostanza, purissima, molto in voga tra i consumatori abituali di droghe leggere», spiega il comandante del distaccamento della Polstrada di Lanciano, Menna, «i suoi effetti allucinogeni richiamano, per alcune sintomatologie, quelli della cocaina. Per questo motivo gode di un crescente successo tra i consumatori appartenenti a ceti sociali medio alti, nonostante gli effetti devastanti per chi si mette alla guida di veicoli».
Le indagini della polizia stradale proseguono adesso per accertare la provenienza dello stupefacente.
da ilcentro.gelocal.it