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Attività fisica anche in inverno

di Antonia Liaci*
Foto di repertorio dalla rete

Il nostro organismo in situazioni climatiche sfavorevoli, come accade nei mesi più freddi dell’anno, mette in atto meccanismi di adattamento che richiedono un dispendio energetico supplementare. Normalmente la temperatura corporea si mantiene intorno ai 36°C, con variazioni giornaliere di circa 1°C.
Quando la temperatura esterna si abbassa, il corpo aumenta la produzione di calore con il brivido, la termogenesi da innalzamento del metabolismo e la vasocostrizione periferica, che riduce la dispersione di calore.
L’energia così prodotta serve ad evitare il rischio di ipotermia, ma deve essere utilizzata nel modo migliore. Quando si pratica, perciò, un’attività motoria nei periodi freddi bisogna utilizzare qualche accortezza.
In caso di temperature esterne molto basse è consigliabile uscire nelle ore meno fredde della giornata, evitando, così, le prime ore del mattino e quelle serali. Se la giornata è anche ventosa è meglio optare per un’attività al chiuso, perché il vento aumenta sia la difficoltà di svolgimento dell’attività motoria sia il tasso di dispersione del calore.

 

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da Il Centauro n. 163

 


 

Lunedì, 25 Febbraio 2013
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