Polizia Locale Ferno-Lonate Pozzolo
Padre e figli assaltano il Comando con una mazza di legno a causa di una multa per guida con il telefonino: in cinque all’ospedale, gli aggressori in carcere
L’Osservatorio ASAPS “Sbirripikkiati” rileva nel 2012 2.290 aggressioni ad operatori di polizia, a mano armata nel 22,6% dei casi
(ASAPS) L’episodio accaduto al Comando della Polizia Locale dell’Unione Ferno-Lonate Pozzolo in provincia di Varese è sintomatico di un grave disagio sociale che sfocia, come vedremo, anche in azioni violente contro le forze dell’ordine che diventano i terminali di questa rabbia.
A seguito di un normale controllo su strada, una pattuglia composta da due Vigili del Comando di Polizia Locale dell’Unione mercoledì 20 febbraio hanno fermato un uomo che guidava utilizzando il telefono cellulare.
Gli agenti hanno iniziato a compilare il verbale per contestare l’infrazione e l’uomo, via via che scrivevano, cominciava già ad agitarsi battendo i pugni sulla macchina di servizio della pattuglia e, successivamente, inseguendoli cercando di speronarli.
I due agenti sono rientrati poi al Comando per completare il lavoro di verbalizzazione e, nel frattempo, la persona fermata poco prima si è fatto accompagnare al Comando dal figlio armato di una mazza di legno.
Entrato negli uffici attraverso i cancelli aperti per il ricevimento del pubblico, i due hanno mostrato immediatamente la propria rabbia salendo come delle furie al primo piano per aggredire gli uomini della pattuglia che aveva rilevato l’infrazione.
Gli agenti si sono difesi dalla furia dei due che hanno danneggiato porte, computer e hanno messo all’aria l’ufficio spargendo documenti e suppellettili prima di essere bloccati ed arrestati.
Gli operatori presenti nel comando Polizia Locale dell’Unione riferiscono che in tanti anni di servizio non hanno mai visto nulla di simile. Una tale violenza e rabbia non è assolutamente proporzionata alla probabile causa scatenante e, forse, maschera altri disagi più profondi.
L’assessore alla Sicurezza di Lonate afferma che “è stata una reazione spropositata e un atteggiamento inaspettato e violento stroncato sul nascere dalla polizia locale cui va tutta la nostra solidarietà” ben sapendo che le forze dell’ordine in altri episodio si trovano a dover fronteggiare rabbia ed esasperazione.
L’Osservatorio ASAPS “Sbirri Pikkiati” nel corso del 2012 ha registrato 2.290 aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, di operatori delle altre forze di polizia e di pubblici ufficiali in genere: nel 2011 erano stati 2.230 (+2,7%).
Ciò significa che ogni 4 ore un operatore di polizia finisce in ospedale, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera.
In 517 casi, pari al 22,6% del totale, l’aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie (bastoni, coltelli, crick, in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto o qualsiasi strumento idoneo ad aumentare le conseguenze dell’aggressione). Il dato è in linea con il 2011, quando un’arma era stata usata nel 22% dei casi.
I più colpiti dalla violenza sono stati ancora una volta i Carabinieri, che da soli hanno totalizzato il 51,7% delle aggressioni (in tutto 1.183), dato che evidenzia un lieve calo rispetto al 2011, quando era attestato al 52,6%: seguono la Polizia di Stato con 831 episodi (36,3%, contro il 35,8% del 2011), la Polizia Locale con 232 (il 10,1% contro il 10,4% dell’anno precedente) e gli altri corpi con 135 (5,9%, mentre nel 2011 si era al 5,7%). Nel corso del 2012 il nord e il sud del Paese si sono sostanzialmente equivalsi, con rispettivamente 855 e 851 eventi, pari al 37,3% e al 37,2%. Sono stati 584 gli episodi nelle regioni centrali 25,5%.
Il 35,1% del totale degli aggressori risulta aver ecceduto con l’alcol e la droga (34% nel 2011).
Dati preoccupanti che dovrebbero preoccupare Stato ed Istituzioni e spronarli a cercare possibili rimedi per tutelare sia i cittadini, sia gli operatori deputati al controllo degli stessi. (ASAPS)