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Articoli 02/09/2004

FRANCIA, EMERGENZA INCIDENTI PLURIMORTALI: CONTROLLI RINFORZATI E CAMPAGNE DI PREVENZIONE PER I PULLMAN E PER I TIR TROPPO PESANTI. E UN APPELLO AL RISPETTO DELLE REGOLE

FRANCIA, EMERGENZA INCIDENTI PLURIMORTALI: CONTROLLI RINFORZATI E CAMPAGNE DI PREVENZIONE PER I PULLMAN E PER I TIR TROPPO PESANTI. E UN APPELLO AL RISPETTO DELLE REGOLE
Di Lorenzo Borselli*

PARIGI – È di otto morti e 46 feriti il bilancio dell’incidente stradale avvenuto il 29 agosto scorso a Belin-Beliet, nel sud-ovest della Francia. Un incidente di proporzioni macroscopiche, che ha rigettato il paese nell’incubo violenza stradale dal quale lotta – con lusinghieri risultati – ormai da anni. Il terribile scontro ha avuto come teatro una strada nazionale, in un tratto di campagna: un pullman che trasportava soprattutto cittadini portoghesi, ha avuto uno scontro frontale con un furgone condotto da un marocchino, a seguito del quale si è ribaltato. A bordo c’erano anche tre cittadini italiani, ricoverati in ospedale e che dovrebbero rientrare in madrepatria nei prossimi giorni. La sciagura è solo l’ultima di una serie di terribili black events sulle strade francesi. Poco più di due mesi prima, il 22 giugno scorso, a Poitiers (Francia del nord), un torpedone carico di pendolari del terzo mondo, diretti per le ferie estive ai propri paesi di origine è costretto ad una frenata improvvisa. Il rimorchio che era agganciato dietro, dove erano stati sistemati tutti i bagagli dei passeggeri, era però in sovraccarico e la presunta inefficienza dell’impianto frenante ha fatto il resto. Il peso del carrellone sul gancio di traino ha premuto contro il posteriore del pullman, spingendolo fuoristrada e provocandone il ribaltamento. è una strage: 11 morti e 39 feriti, molti dei quali gravissimi, con lesioni invalidanti. Già dopo questo primo evento le autorità transalpine erano corse ai ripari, impartendo una serie di direttive al comando generale della Gendarmeria Nazionale, che in Francia espleta il servizio di Polizia Stradale, ed alle altre forze di polizia. L’attenzione si è però focalizzata sulle strade nazionali e sulle autostrade, dove capita sovente – mentre da noi il fenomeno è oggettivamente meno diffuso – incappare in pullman con rimorchi portabagagli al traino. Spesso i complessi veicolari di questo tipo si distinguono per lo scarso rispetto delle regole più elementari, prima fra tutte quella della massa complessiva a pieno carico. Il quotidiano "Le Figaro", commentando la recrudescenza delle trasgressioni al codice della strada, dice che sulle autostrade europee "…vedere durante il periodo delle vacanze, vetture che straboccano di bagagli o pullman che più o meno strisciano con il pianale a terra, è purtroppo uno spettacolo assai comune".

Le autorità francesi, all’indomani delle tragedie, hanno raggiunto la consapevolezza che il sovraccarico di autovetture e pullman è stato troppo spesso banalizzato o ignorato, e che costituisce un serio problema per la sicurezza stradale: è la risposta indiretta a chi ha criticato aspramente, in Francia, l’installazione di un migliaio di postazioni fisse per l’accertamento della velocità, prima fase di un processo di automatizzazione dell’attività accertatoria che si concluderà con la dotazione di altre apparecchiature. Del resto la recrudescenza di incidenti con esiti letali per più persone è un fenomeno in rapida ascesa anche in Italia, paese che per certi versi mostra una risposta diametralmente opposta a quella dei cugini d’Oltralpe, ove l’utenza stradale – salvo alcune eccezioni – ha palesato in vari modi di essere d’accordo con la linea intransigente del governo centrale e degli enti locali. La forza della strategia francese è proprio quella di diversificare la tecnica di contrasto ai tanti peculiari aspetti della sinistrosità. La patente di guida è tornata "licenza" di condurre veicoli, senza badare troppo a chi si è lamentato del giro di vite imposto, cercando di interagire sulla forma mentis del conducente, responsabilizzato alle conseguenze dei propri comportamenti e sottoposto a duri retraining addestrativi in caso di decurtazione – anche parziale – del proprio budget di punti disponibili (12 contro i 20 italiani). In questa fase ogni strada di ordine e grado è stata tappezzata di cartelli che hanno descritto il livello di pericolo, il numero di incidenti mortali, le conseguenze sulle cosiddette utenze innocenti della circolazione o su quelle deboli, intervenendo poi con durezza sulle ore di guida in eccesso per i professionisti dell’autotrasporto e scatenando un esercito di motociclisti dotati di telelaser ed etilometri. La Legiòn della sicurezza stradale non è venuta meno alle aspettative dei colleghi dell’Armée e dopo la costrizione contestatissima – ma non per questo non adottata – di costringere gli chaffeurs a limitare – volenti o nolenti – la velocità, ecco che dopo la sciagura della Nazionale 10 a Poitiers, le autorità hanno fatto autocritica, ammettendo che tutto quello che era stato fatto non era ancora sufficiente. Scrive il quotidiano "Le Figarò" in un articolo del mese di luglio: "il mancato rispetto delle più elementari regole di sicurezza, e in particolare della massa consentita a pieno carico, può avere delle conseguenze pesantissime. La recrudescenza di infrazioni e di frodi, che inquietano le autorità, necessita di rinforzi nelle misure di controllo e di contrasto, ma anche di una sensibilizzazione degli utenti, che accordano la propria fiducia alle società fraudolente. Parigi-Rabat a 50 euro? Dietro un’offerta di questo genere, allettante per chiunque voglia o debba viaggiare a prezzi bassi, può nascondersi un’insidia mortale". L’intuizione è formidabile e coraggiosa. Perché se il camion è considerato in linea di principio un mezzo di trasporto molto sicuro, alcune pratiche irresponsabili adottate da autisti e proprietari centuplicano il rischio di incidente. Lo stesso dicasi per i conducenti e le società di trasporto pubblico, o di auto e motociclisti, professionisti o della domenica. Tra le infrazioni più ricorrenti – tra quelle contestate dalla Gendarmeria – quella relativa al sovraccarico di veicoli e rimorchi è considerata tra le più pericolose. Proprio l’eccedenza di peso e la mancata manutenzione dell’impianto idraulico di frenata potrebbe essere uno dei fattori scatenanti della sciagura di Poitiers, dove il torpedone marocchino diretto a Tangeri trainava un rimorchio traboccante di bagagli. I controlli sono stati raddoppiati, ma anche prima dell’incidente non è che i gendarmi andassero troppo per il sottile. "Anche prima della sciagura di giugno noi fermavamo regolarmente i pullman sovraccarichi, soprattutto in estate – spiega ai giornalisti il comandante del reparto autostradale di Saint Aubin de Blaye (Gironda) – quando gli autobus sovraccarichi che trainano enormi rimorchi sono facilmente reperibili." Forti della dotazione tecnica appena distribuita dal ministero, gli agenti di pattuglia sono in grado di pesare i veicoli in pochi secondi, procedendo ad elevare sanzioni amministrative severissime, che per il sovraccarico possono arrivare a 750 euro. Proprio la zona di Poitiers è da tempo nel mirino dei controlli diretti, in funzione della centralità che quello snodo viario tra la N10 e la A10 rappresenta per la linea degli autobus provenienti dal Belgio e dal Nord della Francia, con destinazione Spagna o Magreb. Sulla rotta degli autobus sovraccarichi molti rimorchi – caricati oltre ogni comprensibile eccesso – sono stati confiscati, mentre proprio negli ultimi giorni i militari della Gendarmeria ne hanno intercettato uno con un’eccedenza di peso di 2 tonnellate.
I sovraccarichi più spettacolari sono stati accertati nei confronti di due autobus marocchini che trasportavano vacanzieri da Parigi verso Rabat e che alla verifica elettronica della massa hanno superato i limiti consentiti di 7,7 e 11,98 tonnellate, trainando i rimorchi praticamente a terra, come le slitte. "Immaginatevi le conseguenze di una gomma scoppiata su un veicolo in queste condizioni!", si indigna il comandante Dutouya di Saint Aubin de Blaye nella sua intervista. Secondo l’ufficiale comandante le società di trasporti poco rispettose delle regole sono davvero tante e per questo l’unica strategia possibile è la tolleranza zero. Il cronista conclude con una domanda alla quale le autorità forniscono risposta. "Ma come lottare contro queste infrazioni sempre più numerose quando i primi interessati, a cominciare dai passeggeri, sembrano non preoccuparsi? Oltre che sul rinforzo dei controlli, la sicurezza stradale conta sulle campagne di prevenzione".
La strada intrapresa, oltre che quella dell’accertamento e della sanzione certa, è la sensibilizzare nei confronti delle imprese, che sono state invitate a sottoscrivere protocolli d’intesa con i sindacati e con le federazioni di trasportatori, nei quali s’impegnano a rispettare un certo numero di clausole portanti sulla formazione del personale o – per esempio – impegnandosi a non telefonare ai conducenti durante il tragitto. "Queste campagne però - dicono alla Prevention Routière – non vengono assolutamente prese in considerazione dalle società straniere". Con quelle non rimane che la penna dei verbalizzanti, il sequestro e la confisca.

* Sovrintendente della Polizia Stradale


Di Lorenzo Borselli*

Giovedì, 02 Settembre 2004
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