Guardia di Finanza Roma
Truffe alle assicurazioni, la banda lucrava anche sui morti negli incidenti
Slavica Djordjevic era una ragazza di vent’anni, travolta e uccisa da un pirata della strada nel 2009 a Napoli. Il suo bambino di appena sei giorni, con lei nel passeggino, si salvò miracolosamente dall’impatto. Quando la donna era ancora ricoverata in ospedale, i suoi parenti furono avvicinati dal gruppo di Stefano Trotta per avviare le pratiche di risarcimento. E’ uno degli episodi contestati dalla Procura e dalla Guardia di Finanza al gruppo specializzato nelle truffe legate agli incidenti stradali.
Sotto accusa Stefano Trotta, 66 anni, il figlio Claudio, 41 anni, avvocato; Pierluigi Palma, 46 anni, anche lui avvocato; il romeno Eugen Olariu, 29 anni; Andrea Romani, 41 anni, collaboratore dell’agenzia infortunistica coinvolta. Andrea Trotta, 40 anni, l’altro figlio di Stefano, è irreperibile e forse, secondo gli investigatori, potrebbe nascondersi in Romania.
Il gruppo agiva in maniera relativamente semplice. Avvicinava persone coinvolte in incidenti stradali, spesso stranieri con una scarsa conoscenza della lingua e del diritto italiano, proponeva di curare le operazioni di risarcimento ottenendo deleghe per ogni operazione. Poi liquidava somme irrisorie ai diretti interessati, intascando il grosso dei risarcimenti ottenuti. Nel caso della ventenne morta a Napoli, Trotta & co. avrebbero incassato ben 297.000 euro a danno degli eredi della donna deceduta.
In altri casi la “cresta” era anche maggiore. Per un altro incidente mortale, avvenuto a Velletri, fu disposto un risarcimento di oltre un milione e 100.000 euro, ma solo circa 190.000 furono liquidati agli eredi, ben 900.000 finirono sui conti correnti dei truffatori.
di Marco Cusumano
da ilmessaggero.it