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Articoli 01/03/2013

Norma UNI 11472  “Rilievo degli incidenti stradali - Modalità di esecuzione”

Prof. Dario Vangi – Dipartimento di Ingegneria Industriale - Università di Firenze
Foto Blaco - Archivio Asaps

E’ stata pubblicata a gennaio 2013 la norma UNI 11472 “Rilievo degli incidenti stradali - Modalità di esecuzione”, che si occupa di individuare cosa e come rilevare in un incidente stradale.
L’attività del rilievo costituisce la prima fase per l’analisi e la ricostruzione dell’incidente, finalizzata ad una maggiore  comprensione dei fenomeni che stanno alla base del loro verificarsi, per un  miglioramento della sicurezza stradale e, in ambito giudiziario, per fornire un insostituibile elemento di giudizio, da cui spesso dipendono gli esiti dei procedimenti giudiziari, con conseguenze immediate a livello penale, civile ed economico.
Effettuare una buona ricostruzione dell’incidente implica la necessità di disporre di dati quanto più precisi ed affidabili,ovvero di avere dei rilievi effettuati “a regola d’arte”. L’attività del rilievo degli incidenti stradali costituisce un servizio di polizia stradale e come tale viene coordinata dal Ministero dell’interno, ai sensi dell’art. 11 del CdS ed è espletata esclusivamente dalle Forze e dai Corpi indicati nell’art. 12 del CdS.  La formazione e l’aggiornamento professionale su tali attività di rilievo risulta fondamentale. In particolare è importante che gli operatori che effettuano i rilievi abbiano una conoscenza almeno di base dei metodi di analisi e ricostruzione degli incidenti stradali. Tale conoscenza, infatti, orienta la rilevazione e consente di porre la giusta attenzione su tutti quei particolari che serviranno per l’analisi dell’incidente e di utilizzare i metodi più opportuni di rilievo al fine di minimizzare l’incertezza dei dati.

 

La norma UNI 11472 , pur non potendo supplire ad una formazione specifica e all’esperienza,si pone come riferimento nazionale e propone il punto di vista di chi analizza l’incidente, a partire dai dati rilevati, affinché i dati possano costituire una base di partenza ottimale per la successiva ricostruzione dell’evento,   tenendo conto dei metodi  e delle tecniche di analisi degli incidenti.
Nella norma vengono identificate le modalità di  rilievo,  classificate come: rilievi descrittivi, metrici, planimetrici e fotografici; viene anche indicata la sequenza con cui devono essere svolte le operazioni di rilevo, compatibilmente con le operazioni di soccorso  e la messa in sicurezza del luogo dell’incidente, dovuta alla necessità di “fermare” quelle tracce che potrebbero essere alterate dalle successive operazioni.
Grande attenzione viene posta alle tracce e gli elementi che devono essere rilevati, distinguendo tra le tracce a terra, i veicoli, la infrastruttura, i dati relativi alle persone coinvolte ed infine alle condizioni ambientali. Per ognuno di questi, vengono forniti degli esempi, illustrando quale grandezza rilevare dell’elemento e con quale modalità. Ad esempio, quando si parla di  linee della segnaletica orizzontale, viene indicato anche a quale punto riferirsi per prendere  le misurazioni, ovvero se devono essere prese a partire dal centro della linea, dal margine interno o esterno rispetto alla carreggiata. Questo è un importante aspetto di standardizzazione, che spesso , in mancanza di precisi riferimenti, può portare ad incertezze sui dati anche determinanti. Analoga standardizzazione  viene proposta per quanto riguarda la nomenclatura dei danni ai veicoli, oltre alle modalità di rilievo degli stessi.

 

Nella norma vengono descritte le modalità di rilievo, descrittivo, metrico e planimetrico. Per quanto riguarda i rilievi delle tracce e degli elementi dell’incidente, la norma indica che deve essere utilizzata, ove possibile, la tecnica delle misure ortogonali, prendendo come riferimento la segnaletica orizzontale. Questo approccio costituisce un aspetto innovativo rispetto alla pratica comune, basata invece prevalentemente sull’uso della tecnica di trilaterazione a partire da capisaldi fissi e discende proprio dall’avere adottato come punto di vista nella stesura della norma quello della ricostruzione dell’incidente piuttosto che quello della mera restituzione topografica. Infatti quello che interessa per la ricostruzione dell’evento non è tanto la posizione assoluta della traccia, ovvero la posizione rispetto ad un caposaldo che può essere individuato, ad esempio, nello spigolo di una costruzione, bensì la posizione rispetto alla segnaletica orizzontale. Quest’ultima per sua natura può subire cambiamenti e spostamenti nel tempo, basti pensare ad una trasformazione di un intersezione con la costruzione di una rotonda, tali da rendere impossibile, a posteriori, risalire all’esatta posizione della traccia con riferimento alle corsie di marcia o alla linea di mezzeria ad esempio.

 

Altro aspetto importante nella norma è l’attenzione ai rilevi metrici, effettuati ad esempio sulle lunghezze delle tracce o sulle distanze tra vari elementi, che costituiscono dati di controllo immediatamente utilizzabili nell’analisi cinematica dell’evento. Anche nella descrizione delle tecniche di rilievo fotografico, per le riprese dei veicoli coinvolti, il criterio utilizzato è quello di favorire una valutazione a posteriori dell’energia cinetica dissipata nelle deformazioni dei veicoli, il funzionamento o meno dei dispositivi di sicurezza, le condizioni di visibilità in rapporto allo stato del parabrezza. ecc.
In conclusione, la norma UNI 11472 rappresenta il primo tentativo di standardizzare una pratica svolta da molteplici operatori, con tradizioni, modalità e competenze spesso differenziate, nell’ottica di fornire una base ottimale di dati per la corretta analisi e ricostruzione dell’incidente stradale, sia ai fini del miglioramento della sicurezza stradale, sia per la corretta individuazione delle responsabilità penali e civili dei coinvolti. La norma, in questo senso, potrà costituire anche il riferimento per lo svolgimento delle attività di formazione e aggiornamento professionale degli addetti.

 

Venerdì, 01 Marzo 2013
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