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Notizie brevi 04/03/2013

Il boom delle bici, su due ruote 170 mila romani

L'uso quotidiano è passato dallo 0,4% al 4% in un anno. «Un aumento avvenuto in assenza di politiche per la ciclabilità»
Foto di repertorio dalla rete

ROMA - Sarà la crisi economica, la volontà di rinnovarsi, ma un dato caratterizza Roma: negli ultimi due anni il numero dei ciclisti urbani, coloro che usano la bicicletta per spostarsi in città, è aumentato di dieci volte, raggiungendo le 170 mila unità quotidiane. A rilevarlo è l'Agenzia per i servizi alla mobilità del Comune che si riferisce allo scorso anno, al periodo aprile-giugno 2012, con il «Rapporto 2012, il punto sulla ciclabilità a Roma». Un'analisi svolta da un gruppo di professionisti in tirocinio al Dipartimento politiche ambientali che ha portato a risultati, per certi aspetti, sorprendenti: tra il 2010 e il 2011 a utilizzare ogni giorno la bicicletta era, circa, lo 0,4% dei cittadini. Un anno dopo, si è saliti al 4%, pari a 150-170 mila persone.

L'INDAGINE - Il rapporto, a cura di Roberto D'Alessandria, Maria Luigia Convertino e Matteo Rapisarda prende in considerazione chi compie almeno 5 spostamenti alla settimana su quattro macrozone (ztl e Mura Aureliane, anello ferroviario, area interna al Gra, area esterna al Gra), con 5 mila interviste. Ebbene, è emerso che 40 mila persone usano la bici per almeno 10 spostamenti settimanali. A ricorrere al mezzo sono soprattutto le persone nella fascia 24-60 anni (il 6-7% del totale), più degli under 24 e degli over 60. La zona dove viene utilizzata è prevalentemente la ztl e Mura Aureliane (10% tra gli anziani, 8% in media), per scendere al 5,4% del totale nell'anello ferroviario, 4,6 dentro il Gra e risalire al 5,4 nella zona extra Gra. In totale, anche se occasionalmente, sono un milione e 1.065 le persone che usano la bicicletta. A questi numeri, va aggiunto il calo degli spostamenti in auto, da 7 a 5 milioni tra 2010 e 2011.


I COMMENTI
- «L'aumento avviene in assenza di politiche per la ciclabilità, dunque spontaneamente - osserva Simone Dini, di #salvaiciclisti. - Se ci fossero politiche per la ciclabilità il dato sarebbe immensamente moltiplicato. Ma la tendenza è ormai inarrestabile, anche se gli amministratori fanno finta di niente. Occorre favorire la ciclabilità con politiche davvero efficaci, senza agitare la bandiera demagogica dei chilometri di piste ciclabili per raggranellare consenso tanto facile quanto disinformato». Secondo Legambiente, «i cittadini sono lasciati soli, ma si organizzano lo stesso. Prima ancora della crisi economica - spiega Alberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente - pesa la gravissima crisi della mobilità romana. I cittadini si stanno organizzando da soli, avendo capito solo usando il buonsenso che la macchina in città è un ostacolo, non un aiuto». Sulla stessa linea, Cristiana Avenali, per anni numero 2 di Legambiente Lazio e neo eletta in Regione. «È un dato molto positivo - sottolinea - ed era già evidente solo andando in giro per Roma. Adesso i numeri lo confermano, e mostrano anche come i cittadini siano molto più avanti delle amministrazioni in scelte che vanno verso una mobilità diversa, nuova. Alla luce di questo diventa ancora più importante che le istituzioni sostengano queste scelte. In regione possiamo fare moltissimo, e mettere la mobilità nuova al centro delle nostre. Per esempio, insieme ad altri consiglieri, pensiamo di proporre l'ingresso gratuito delle bici sui treni regionali».

L'OBIETTIVO - A Roma i ciclisti abituali potenziali potrebbero diventare 600 mila. «L'esperienza internazionale dimostra come sviluppando i percorsi ciclabili attraverso la realizzazione di un Biciplan è possibile elevare l'uso della bici sul corto raggio, 3km, fino al 30% dell'uso modale - ricorda Matteo Dondè, architetto, autore del piano ciclabilità di Reggio Emilia, una delle città più bikesmart d'Italia. - Il fattore moltiplicativo delle politiche per la ciclabilità sarebbe 4, quindi da 150-170.000 utenti abituali si potrebbe passare a oltre 600.000. Con beneficio anche, ovviamente, per la qualità dell'aria».

 


di Simona De Santis
da corriere.it

Lunedì, 04 Marzo 2013
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