E’
passato un bel po’ di tempo da quando il gasolio per autotrazione,
meglio conosciuto come diesel, costava la metà della benzina
normale. Erano in giorni in cui la rete commerciale viaria era in
ampia espansione, anche se non si era giunti all’attuale esasperazione
dei tempi e dei percorsi.
A distanza di tanti anni la situazione è radicalmente cambiata
e la forte crescita dei veicoli commerciali, in particolare di quelli
cosiddetti leggeri,deve fare i conti con l’aumento del carburante
che non ha visto battute d’arresto nemmeno per il gasolio. Anzi,
rispetto all’attuale "super" i prezzi oramai si equivalgono,
fatta eccezione per poche decine di centesimi a litro che equivalgono
ad un sensibile vantaggio per quanti percorrono centinaia di chilometri
all’anno.
A scatenare l’impennata del prezzo del gasolio l’incremento
costante della quotazione del petrolio, ma anche l’andamento
sempre più positivo delle vendite dei veicoli diesel anche
per il trasporto privato.
Logico, dunque, che in fase di acquisto di un qualsivoglia veicolo
– sia per uso privato che commerciale – ci si ponga la domanda
se è più conveniente la trazione tradizionale o quella
diesel.
Di norma tutte le case automobilistiche prevedono la motorizzazione
a benzina per i modelli più economici e meno potenti, e rispetto
ai corrispondenti con propulsione diesel i costi d’acquisto sono
notevolmente inferiori. D’altra parte, i bassi consumi del gasolio
cui faceva da contrazione la coppia motore piuttosto bassa, ha subito
una discreta evoluzione in questi ultimi anni ed i motori a gasolio
possono sprigionare una potenza che nulla a che invidiare a quella
dei motori tradizionali.
Prendendo ad esempio due diversi veicoli di caratteristiche quasi
uguali (un 2 litri a 16 valvole a benzina e un 2.000 turbo diesel),
eguali per peso e portata, basta confrontare i costi di listino per
notare una differenza che sfiora i 2.200 euro circa.
Tuttavia, ipotizzando un utilizzo di entrambi i veicoli per almeno
4 anni e mezzo e una percorrenza annua di 30/40 mila chilometri, tenendo
per buone le dichiarazioni dei consumi pubblicizzate dalla casa costruttrice,
è la variante a gasolio ad offrire la maggiore convenienza.
Solo per chilometraggi limitati o comunque non esagerati il motore
a benzina risulta più redditizio e non è un caso che
talune categorie di veicoli che vengono utilizzati costantemente ma
su percorrenze medio-brevi (come ad esempio i minibus o le autoambulanze),
godono di motorizzazioni a benzina.
Per questi motivi possiamo tranquillamente affermare che l’utilizzo
di veicoli a gasolio sulle lunghe percorrenze è ancora conveniente,
purché non avvenga ciò che è già successo
nella vicina Svizzera, dove un litro di gasolio ha un prezzo maggiore
di quello della benzina. In questo caso le nostre affermazioni non
troverebbero alcuna logica.
Se poi si vuole essere certi della convenienza, basterà adeguarsi
a certe abitudini quali il rifornimento nelle pompe "fai da te",
non sovraccaricare il mezzo rispetto a quanto indicato sulla carta
di circolazione ed evitare di sforzare l’impianto elettrico che
si rifarebbe direttamente sui consumi.