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Notizie brevi 18/03/2013

Inseguimento a 250 all'ora sull'A13
Banditi speronano polizia, 3 arresti

Carabinieri e polstrada hanno catturato una banda specializzata negli assalti ai bancomat. Feriti nella colluttazione alcuni militari, ricoverati in ospedale
Foto da rovigooggi.it

PADOVA - Inseguimento a folle velocità all’alba nell’autostrada A13: una banda di ladri che aveva appena fatto saltare un bancomat nel Ravennate, si è gettata a oltre 250 chilometri all’ora in autostrada in direzione Padova. Un’auto dei carabinieri, che aveva agganciato i tre a Occhiobello, li ha inseguiti fino al casello di Padova sud, dove l’Audi guidata dai ladri aveva trovato una pattuglia della Polizia stradale giunta in appoggio ai militari.

L’Audi
ha colpito l’auto degli agenti e, nell’impossibilità di continuare la corsa, i tre malviventi hanno tentato la fuga a piedi nei campi vicino. I carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal maggiore Danilo Lacerenza, rimasto peraltro ferito non in modo grave, li hanno seguiti a piedi, immobilizzati e arrestati poco lontano dal casello autostradale. Per fermare la loro fuga sono stati inoltre sparati in aria colpi di pistola.

 

Erik Malacarne
Daniel Rizzetto
Goran Malacarne



I tre arrestati sono Goran Malacarne, Erik Malacarne e Daniel Rizzetto, hanno tra i 23 e i 34 anni, sono giostrai che abitano a Santa Lucia di Piave, nel trevigiano, dove sono ora in corso le perquisizioni. Il colpo a Ravenna aveva fruttato loro 17mila euro, ma in macchina, oltre ai soldi, c’erano chiodi a quattro punte per evitare gli inseguimenti, e tutto il necessario per far saltare le postazioni bancomat. Quando si sono dati alla fuga i tre indossavano un passamontagna e giubbetti antiproiettile, dettagli che hanno fatto temere agli investigatori che i tre fossero armati. «Il risultato raggiunto dai carabinieri di Padova è il frutto di un dettagliato lavoro di analisi sugli assalti ai bancomat avvenuto negli ultimi mesi soprattutto nel week-end - ha detto in conferenza stampa il colonnello Renato Chicoli, comandante provinciale – il lavoro, ovviamente, non finisce qui».


di Roberta Polese
da corriere.it

Lunedì, 18 Marzo 2013
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