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Alcoltest davanti al garage di casa, ma chi era alla guida?

Foto Coraggio - archivio Asaps

Durante un pattugliamento notturno su una statale, i carabinieri vedono sfrecciare un’autovettura a forte velocità. Scatta immediatamente l’inseguimento, terminato presso l’abitazione dell’automobilista che, al momento dell’arrivo dei militari, è in evidente stato di ebbrezza, fuori dall’auto parcheggiata avanti al garage. Lo conferma la rilevazione tramite alcoltest: tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 gr./l e condanna, in primo e secondo grado, a 600 euro di ammenda e 10 giorni di arresto. L’imputato fa ricorso in cassazione, rilevando che, in ragione della distanza, della velocità e delle condizioni di visibilità, era individuabile solo la sagoma dell’autista. Inoltre, l’imputato non è stato fermato alla guida del mezzo e la misurazione alcolemica era avvenuta al momento in cui costui si trovava con l’auto ferma davanti al garage, senza contare che il test era stato effettuato mezz’ora dopo il presunto avvistamento. La Cassazione (sentenza 2770/13) annulla con rinvio la sentenza impugnata, sottolineando che, nel caso di specie, non è possibile ricondurre all’imputato, «con adeguata coerenza logico-motivazionale», la condotta contestata, «per giunta in relazione a una condizione di ebbrezza alcoolica rilevata mezz’ora dopo il fatto».

 

dirittoegiustizia.it

 

Venerdì, 22 Marzo 2013
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