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Notizie brevi 25/03/2013

La Spezia
Falsificava la patente, denunciato un avvocato

La Spezia - Per non farsi sospendere la patente era solito presentare alla polizia quella di una donna americana. Una 48enne residente a New York che, come confermato dall’Interpol, in Italia però non c’è neppure mai stata. Un avvocato di mezz’età ma molto conosciuto nella nostra provincia, è stato denunciato dalla pg della polstrada spezzina per aver falsificato volontariamente dei verbali.

Il professionista in ben undici casi, nei quali gli venivano contestati dei semplici eccessi di velocità, ha inviato alla polizia una copia di questa patente statunitense. Chiaramente per evitare la sospensione del proprio documento di guida e decurtazioni dei punti vari. Insomma, voleva fare il furbo. Essendo benestante non aveva problemi a saldare i verbali. No.

Il suo problema era un altro. Come abbia fatto poi a procurarsi una copia di una patente americana, di una donna che, come detto, non ha mai messo piede sul suolo italiano resta ancora un mistero. Un mistero che l’avvocato dovrà chiarire presto al pubblico ministero Claudio Merlino, titolare dell’inchiesta.

La vicenda del professionista era saltata fuori da alcuni riscontri dell’ufficio verbali della polizia di Spezia: da lì, sotto la guida del Vice questore aggiunto Elena Natale, erano partite le prime verifiche. L’uomo era solito presentare una dichiarazione scritta a cui allegava la patente americana. Documenti in cui, di fatto, ribadiva sempre lo stesso concetto. Ovvero che la donna in questione si appropriava spesso della propria auto e a sua insaputa girava varie località italiane per vari motivi e incappando negli odiati autovelox.

Al professionista era andata bene diverse volte, fino a che il pm Merlino non ha fatto richiesta di rogatoria, tramite l’Interpol, alle autorità giudiziaria americana. A quel punto è venuta fuori la totale estraneità ai fatti di questa newyorkese che, con ogni probabilità, non ha mai avuto nulla a che fare con l’avvocato. La Merlino così ha disposto una perquisizione nell’abitazione di residenza dell’uomo. Un appartamento nel centro di Milano. E lì è venuta fuori la verità.

Sì, perché al momento del blitz gli agenti hanno sorpreso l’uomo al computer nel proprio studio intento a contraffare un altro verbale. L’avvocato poi ha tentato di accampare scuse non degne di un professionista del foro, avrebbe detto agli agenti che non sapeva nulla di tutta questa storia. Insomma, il più classico dei “ci deve essere un errore”. Purtroppo per lui non era affatto così. Infatti gli agenti della polizia giudiziaria sono andati avanti nella perquisizione della casa e “incredibilmente”, a un certo punto, è saltata fuori la copia della patente americana della donna. La prova che gli costerà, con ogni probabilità, seri guai con la legge.

 

di Tiziano Ivani
da ilsecoloxix.it

 


 

Lunedì, 25 Marzo 2013
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