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ASAPS chiede un’inchiesta nazionale sullo stato pietoso delle strade e sui costi e rischi per gli automobilisti e motociclisti
Buche grandi come crateri  ed inevitabili per quanto sono fitte
Lo stato sempre più pericoloso  delle strade dopo un inverno che non vuol finire

Buca stratosferica sulla statale Adriatica - Foto da Ravenna Today

Un inverno che sembra ancora in servizio permanente effettivo sta dando un colpo ulteriore alle condizioni già compromesse delle strade italiane sia urbane che extraurbane provinciali e statali.
La situazione è sotto gli occhi e le gomme di tutti. Crateri sempre più ampi e profondi, buche sempre più fitte fanno di moltissimi tratti di strade urbane veri percorsi di guerra a rischio pneumatici, ruote e anche rischio vita per conducenti e trasportati. Se ci fosse chi inventa una sorta di Tom Tom delle buche per evitarle farebbe successo. Condizioni identiche per molte provinciali e statali.

 

E’ assurdo che in un Paese nel quale i cittadini della mobilità: automobilisti, camionisti, motociclisti pagano circa 60 miliardi di euro l’anno fra tasse, imposte e accise, si ritrovino con una situazione delle strade che non si può più neppure definire, come un tempo, balcanizzata, perché sarebbe offensivo per i paesi balcanici che hanno strade sicuramente migliori delle nostre.
Fra patti di stabilità che bloccano il portafoglio degli enti locali e tagli nelle assegnazioni agli enti proprietari delle strade la situazione sta diventando insostenibile.
Per gli automobilisti sottoposti al tiro incessante della tassazione si aggiungono i costi dovuti a strade che diventano veri eldorado per i gommisti come certe statali e superstrade (E45, Romea, Adriatica, Pontina, Domiziana  in testa, ma l’elenco, anche con le strade del sud sarebbe lunghissimo) con danni rilevanti anche alle parti meccaniche dei mezzi.

 

Ora la situazione è diventata così pervasiva e diffusa che i rischi sono sempre più elevati per la sicurezza e l’incolumità fisica degli automobilisti, motociclisti e ciclisti. Si pensi al rischio costituito da una buca con l’acqua che fa livello per cui non si percepisce le presenza e la profondità.
L’ASAPS lancia un allarme e un appello su questo problema fin troppo trascurato e chiede alle istituzioni di promuovere da subito una inchiesta nazionale sullo stato delle strade, sulle modalità delle loro riparazioni e sui rischi corsi o che corrono i conducenti e trasportati, su quale incidenza hanno i dissesti delle strutture stradali  sulle lesioni o addirittura sugli incidenti gravi e  mortali.
Il dissesto stradale ha conseguenze enormi sulla già affaticata economia, ne avrà poi notevoli sui flussi turistici della prossima estate e ora rischia di comportare rilevanti costi economici per gli automobilisti e addirittura costi umani soprattutto per i conducenti e trasportati dei veicoli a due ruote.
Mentre la politica non si fa strada, i cittadini vedono aumentare rischi e costi della strada.
 

Forlì, lì 26.3.2013


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

 

> «Le strade italiane sono a brandelli» e i gommisti fanno affari d'oro...
Colpa di neve, pioggia e gelo. I casi più gravi: la E45, la Romea, l'Adriatica, la Pontina e la Domiziana

 

>Buche sulle strade, serve un'inchiesta nazionale
L'ASAPS chiede un'inchiesta nazionale sullo stato pietoso delle strade e sui costi e rischi per gli automobilisti e motociclisti

 

 

 

 


 

Martedì, 26 Marzo 2013
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