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Notizie brevi 27/10/2005

Il libro "Un poliziotto in galera" inizia con la prima pagina del diario di Ivan Liggi, quella del giorno in cui viene portato in carcere. Eccola di seguito.

Il libro "Un poliziotto in galera" inizia con la prima pagina del diario di Ivan Liggi, quella del giorno in cui viene portato in carcere. Eccola di seguito.


(Sabato 16 Ottobre 2004, diario di Ivan Liggi carcere di Forlì)

<Sono sul mio letto, guardo la sveglia sono le 05.23 e non riesco più a prendere sonno, molti pensieri mi frullano nella testa, ma la mia forza d’animo non si abbatte. Alle 07.57 mi alzo, vedo il mio nipotino che gioca, mi abbraccia forte, mi dà un bacio e mi chiama "zio preferito", la cosa mi fa luccicare gli occhi ma non lo voglio impensierire e decido di andarmi a fare la doccia. Saranno le 08.10, "inizia l’incubo", mia sorella mi bussa alla porta del bagno e mi dice che sono arrivati i carabinieri a notificarmi il mandato d’arresto. Mi porteranno in carcere a Forlì, è il momento più brutto della mia vita. Prima di uscire saluto mia mamma, mio babbo, mia sorella e il mio nipotino che mi riabbraccia e mi dice "farò il bravo", dopo di che ci portiamo presso la stazione dei Carabinieri di Cesena per la compilazione degli atti di rito. Durante la stesura si presenta il commissario capo Aceti con l’ispettore Mazzoni, entrambi mi fanno coraggio e mi dicono di tenere duro. Alle 10 si presenta alla stazione anche il Pierone, come un bambino crollo e inizio a piangere, sarà perché dovevo sfogarmi sarà perché mi faceva un certo effetto vedermelo lì fino alla fine, fatto sta che non faccio tempo ad asciugarmi gli occhi che arriva anche Willy e giù altro pianto, ci scambiamo quattro parole di conforto e io gli prometto: "Farò tutti i giorni delle flessioni in cella per mantenermi in forma".

Inizia il travaglio… Con la macchina dei carabinieri vengo accompagnato al carcere civile di Forlì, dove vengo spogliato, perquisito, fotosegnalato e condotto nella cella dove ero stato assegnato. Sia i carabinieri di Cesena che le guardie penitenziarie si sono dimostrati molto disponibili, cosa che probabilmente, non ci giurerei, sarebbe stato molto improbabile da parte di qualcun altro.

Il mio primo pomeriggio "buio" inizia così.

Mi muniscono di detersivo, spugne, scopa e scopone ed inizio a pulire il mio bilocale; il bagno è ridotto uno schifo, solo per pulire il lavandino ci perdo un’oretta, terminato il bagno pulisco la camera, sistemo i miei effetti personali ed infine faccio il letto. Cerco di tenere duro ma nonostante tutto ogni tanto mi affiorano dei ricordi ed inizio a piangere. Verso sera arriva una guardia penitenziaria: mi chiede se ho voglia di farmi una doccia. Ne approfitto per darmi una ripulita e distendere un po’ i nervi: cresce in me la volontà di rasarmi a zero, sia come segno di protesta che per una questione igenica. Ora cercherò di distrarmi… guardando un po’ di tv.

Ore 18.00 mi servono la prima cena da detenuto, vista la mia richiesta di mangiare in bianco, mi viene servito un piatto di maccheroni in bianco con il formaggio, delle patate lesse e due uova sode. L’unica cosa bella è che una guardia penitenziaria mi ha regalato un kinder per addolcirmi…. la giornata. Dopo sono andato a lavare i piatti e mi è venuto in mente che la stessa cosa l’avevo fatta due giorni prima insieme all’Ely, ma la situazione era totalmente diversa!!! Il solo ricordo mi ha fatto cadere in un pianto liberatorio, non sai quanto vorrei essere con te in questo momento tesoro!

Ore 21.35 iniziano a mancarmi le forze, la giornata è stata molto stressante e lunga, perciò decido di spegnere il televisore e cercare di dormire….

L’ultimo mio pensiero prima di addormentarmi è rivolto alla mia famiglia, al mio nipotino e all’Ely. Vi mando un bacio e, lo so che vi sto dando dei dispiaceri, ma cercate di superare questo momento buio, il solo fatto di avervi vicino mi aiuterà a superare questa lunga agonia; dicono che dopo un grosso temporale, lungo o corto che sia, torna sempre il sole, speriamo sia una similitudine da accostare a questa assurda situazione>.

Ivan Liggi.


 

 

 

Giovedì, 27 Ottobre 2005
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