Sicve: non autovelox ma veri e propri "portali" che monitoreranno la media dei tempi di percorrenza
Parte la sperimentazione del nuovo sistema di rilevazione della velocità. L’auto è ’controllata’ ogni 15/20 km: il sistema calcola cioé la velocità media di percorrenza, girando direttamente la prova dell’eventuale infrazione alla polizia stradale. Il primo tratto di prova ci sarà sulla A11 Firenze-Mare. Poi toccherà a molte altre autostrade: 200 in tre anni
Velocisti dell’autostrada, la vostra ora è giunta: almeno stando a quanto riporta il sito dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale).
No, non c’entra l’Autovelox: spesso contestato e ormai "superato". È nato al suo posto il SICVE (acronimo di Sistema informativo per il controllo della velocità, omologato nel 2004) che, a differenza del primo, non sarà impiegato per rilevare la velocità di un’auto su un tratto di strada breve, bensì l’andatura sulla lunga distanza.
Autostrade per l’Italia è infatti pronta a fornire alla Polizia Stradale, uno dei più formidabili strumenti di prevenzione, ma anche di sanzione, di cui si abbia mai avuto disponibilità.
E, novità importante, senza agenti di pattuglia, che potrebbero segnalare la presenza della avveniristica macchinetta. Non serve personale impiegato per il funzionamento del SICVE, che sarà sistemato su buona parte della rete autostradale italiana.
Addio dunque all’Autovelox e a tutti quei sistemi per andare forte ed evitare la multa, magari rallentando nei pressi delle macchinette. L’operazione è stata battezzata "Obiettivo sicurezza" perché Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale stanno cercando di limitare sempre più le infrazioni sulle strade.
La sperimentazione, partita da poco sulla A11 Firenze-Mare, sta già dando buoni risultati e il SICVE a breve sarà installato sul resto della rete autostradale: sulla A13 Bologna-Padova (ad Occhiobello), sulla A14 Bologna-Taranto (nella zona di Forlì) e sulla A4 Torino-Venezia nella (nella zona di Milano) arriveranno altri congegni.
"Nel mirino di questo sistema finiranno non le auto impegnate magari in semplici accelerazioni - dicono alla Polizia - magari dovute ad un sorpasso, ma quelle che si distingueranno dalla normale corrente di traffico per le medie elevate".
Insomma non saranno pizzicati gli automobilisti in utilitaria, improvvisamente colti dalla voglia di emulare Schumacher. Ma quelli che al volante dei loro bolidi di super cilindrata fanno viaggi interi sulla corsia di sorpasso, tenendo sempre gli abbaglianti accesi, per farsi strada: quelli che il virus della velocità ce l’hanno nel sangue...
Il SICVE, composto da sensori e telecamere, è infatti in grado di monitorare la totalità del traffico passante in una determinata sezione o tratto autostradale. Misura, per la prima volta in Italia, la velocità media dei veicoli in un percorso di lunghezza variabile indicativamente tra 10 e 25 km. In ognuna delle due sezioni di ’start’ e ’stop’ per la misura della velocità media vengono rilevati: ora di transito, targa e tipo di veicolo. Un sistema centrale effettua gli abbinamenti calcolando la velocità media di ciascun veicolo. Per le targhe in violazione si procede con la verifica dell’accertamento da parte di un agente della polizia e, in modalità completamente automatica, con l’acquisizione dei dati del proprietario e la conseguente stampa e notifica del verbale. I dati relativi alle targhe non in violazione vengono immediatamente eliminati.
Secondo Autostrade per l’Italia entro i prossimi tre anni, potrebbero entrarne in funzione almeno 200. Il sistema inaugurerà probabilmente una nuova stagione, sul fronte della sicurezza stradale.
Autostrade per l’Italia prevede di attivarne progressivamente, nell’arco di due o tre anni, circa 200, uno, in media, ogni 15-18 chilometri, per un investimento di "alcune decine di milioni di euro".
Non si potranno più tirare in ballo gli agguati della Polstrada, perché una cosa è correre per un paio di chilometri, altra è seminare il panico su lunghe tratte.
"Staremo a vedere - dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps. L’importante è che si garantisca la sicurezza sulla strada".
Dove, ogni anno, si consuma una vera e propria strage: 7 mila le persone che perdono la vita a causa di incidenti stradali o perché vittime di pirati della strada, 18 al giorno; 20 mila sono i disabili gravi, 1 milione gli accessi al pronto soccorso, più di 300 mila i feriti, 145 mila i ricoveri ospedalieri.
Un danno, anche dal punto di vista socioeconomico e sanitario, enorme, come sottolineato dal Santo Padre, Benedeto XVI nella giornata dedicata alle vittime della strada, lo scorso 20 novembre.