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Mobilità urbana a impatto zero a Copenhagen con l''autostrada' per le bici

In un anno creati 29 percorsi esclusivi per i pendolari

Copenhagen - E' passato giusto un anno da quando la municipalità di Copenhagen decise di avviare un esperimento di mobilità urbana a impatto zero, inaugurando la prima 'autostrada' per biciclette destinata agli abitanti delle periferie della capitale che venivano a lavorare in centro. L'iniziativa ha avuto tanto successo che ad un anno di distanza si è arrivati in questi giorni ad inaugurare l''autostrada ciclabile' numero 29 ed altri Paesi tra cui Germania, Gran Bretagna e Svezia hanno deciso di investire in questa diversa opportunità di trasporto.

Un'autostrada ad uso esclusivo delle biciclette non è una semplice pista ciclabile, nel Paese nord europeo infatti sono state realizzate avendo cura di evitare intersezioni con le altre strade e organizzando dei punti di ''gonfiaggio gomme'' ad intervalli di 1,5km di distanza uno dall'altro.

Secondo gli organizzatori il progetto dovrebbe essere promosso ed esteso a tutti paesi dell'Unione, l'esperienza danese ha infatti dimostrato che fino a 15 chilometri di percorso la gente preferisce usare la bicicletta piuttosto che un mezzo pubblico o privato con un risparmio sensibile in termini di emissioni e di costi sanitari, quest'ultimi valutati in 40 milioni di euro l'anno. Secondo Lars Gaardhoi, presidente della Commisisone Ambiente e Crescita Verde della capitale danese, l'uso della bicicletta ed il conseguente esercizio fisico hanno infatti contribuito alla riduzione della spesa per cure e ricoveri derivanti da malattie della respirazione e della circolazione.

Naturalmente perché un'autostrada ciclabile induca ad abbandonare i mezzi a motore (una ciclabile normale infatti induce a percorsi pendolari non superiori a 5 chilometri) è necessario che sia tenuta in perfetta efficienza, pulita dalla neve l'inverno ed adeguatamente illuminata; interventi che, sostengono gli esperti della Commissione, vengono ampiamente ripagati dal miglioramento delle condizioni di mobilità, reso possibile anche, quando si ci avvicina al centro città, dal coordinamento della rete semaforica calibrata sulle medie velocità, in modo da consentire un flusso costante dei ciclisti senza fermate.

 

da adnkronos.com

 

Mercoledì, 10 Aprile 2013
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