L’assicurazione moto costa troppo? Facciamocela da soli
E’ questa la singolare proposta lanciata dal Coordinamento italiano Motociclisti sul modello della Federazione francese dei Motociclisti in Collera che nel 1980 realizzò una mutua assicurazione
Dopo il caro-pedaggi autostradali è la volta del caro-assicurazioni. Non si fermano le proteste della associazioni dei motociclisti per l’equiparazione dei costi a quella delle auto. Appena lanciata la richiesta di intervento da parte di Confindustria Ancma è la volta del Coordinamento italiano Motociclisti, nuovo assetto dell’ex Coordinamento Motociclisti (fondato nel 1991), a sollecitare maggiore equità nel campo delle polizze assicurative.
Il Cim, associazione di promozione sociale impegnata nella tutela dei diritti dei motociclisti, è da sempre in prima linea nelle battaglie per il miglioramento delle condizioni dei centauri: “In questi vent'anni di attività siamo stati l'unica associazione italiana ad essere presente nella Fema, la Federazione europea delle Associazioni Motociclistiche, che porta la voce dei motociclisti nella Ue. Siamo stati i primi ad avere segnalato il problema dei guard rail, che per i motociclisti sono lame affilate pronte a mutilare in caso di incidente.
Abbiamo segnalato problemi di manutenzione strade, di costi dei pedaggi non adeguati ai veicoli, problematiche di strisce pedonali fatte con vernici sdrucciolevoli, mancanza di parcheggi adeguati alla richiesta nelle zone cittadine. Stiamo segnalando le problematiche relative alle nuove proposte di legge fatte dalla comunità europea che vuole portare la revisione dei veicoli ad essere annuale, e che ha reso complicato e costoso avere una patente per un motoveicolo, adducendo discutibili motivazioni di ricerca di
sicurezza. Tra le altre cose, i costi assurdi per i le polizze Rc dei motoveicoli”.
Ed è proprio il caro-polizze a finire nel mirino del Coordinamento italiano Motociclisti che lancia una singolare proposta: “Questo ultimo problema porta molti motociclisti del sud Italia a non avere nemmeno assicurato il veicolo, con i problemi che si possono immaginare. Un problema analogo avvenne in Francia, nel 1980, dove per riuscire ad avere delle polizze a costi accettabili i motociclisti della Federazione francese dei Motociclisti in Collera, realizzarono una mutua assicurazione per motociclisti. Il Cim, che collabora da anni con la Ffmc, ha avviato un progetto per creare anche in Italia una mutua assicurazione (quindi senza fine di lucro) che possa assicurare, a prezzi competitivi, veicoli a due e tre ruote. I dettagli li potete trovare sul nostro sito e riteniamo che questa sia una importante possibilità per dare un modo di risparmiare ai motociclisti e agli scooteristi, in un momento di crisi dove banche e assicurazioni fanno solo i loro interessi.
Ricordiamo quanto sia importante l'uso di motoveicoli per migliorare la vivibilità e le condizioni del traffico nelle aree urbane, oltre al fatto che è un mezzo di trasporto più veloce e più economico delle autovetture, che spesso devono essere usate per mancanza di copertura da parte dei mezzi pubblici”. In estrema sintesi quindi, secondo il Cim: “Per fare partire questa assicurazione si deve avere a disposizione il fondo di garanzia, che analogamente a quanto avvenuto in Francia, dovrebbe essere pagato dai motociclisti stessi. Abbiamo quindi attivato una raccolta firme, per potere valutare il reale interesse degli utilizzatori di motoveicoli in una iniziativa di questo genere, per poi potere passare alla seconda fase, dove dopo avere creato la compagnia di assicurazione si passerebbe alla raccolta delle risorse necessarie alla creazione del fondo di garanzia. Per potere ottenere dei risultati dobbiamo però rendere nota il più possibile la nostra iniziativa, per sollecitare l’adesione di tutti gli interessati”. (m.r.)
da repubblica.it/motori