Sabato 23 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 17/04/2013

Polizia Municipale di Olbia
Investe un Vigile  in servizio davanti alle scuole: pirata a 80 anni

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Poteva finire peggio se un agente della Polizia Municipale di Olbia non si fosse frapposto tra il suo veicolo e i bambini della scuola intenti ad attraversare la strada.
Lunedì 15 aprile il vigile era in servizio al plesso scolastico di Isticcadeddu e, come sempre accade, aiutava i piccoli e i genitori ad attraversare la strada per iniziare le lezioni.
Quando ha visto sopraggiungere un motocarro Ape, l’agente ha avuto l’immediata percezione che il guidatore fosse distratto e non si fosse accorto che doveva fermarsi per far passare i pedoni. Immediatamente si è frapposto tra gli stessi e il veicolo che arrivava ma, in tutta risposta, il motocarro lo ha investito e ha proseguito tranquillamente la propria corsa.

 

Immediati i soccorsi e la ricerca dell’investitore che, identificato, è risultato essere un anziano signore di 80 anni, ora accusato di omissione di soccorso, fuga e lesioni personali, di cui non conosciamo l’entità.
Il problema che emerge da questo episodio è duplice: il primo riguarda la pirateria che, come si evince dai dati dell’Osservatorio ASAPS sui Pirati della strada 2012, per gli episodi più gravi  ha fatto 130 vittime e 1.111 feriti, molti dei quali pedoni e ciclisti.
L’altro, specifico del caso in questione, è la particolare condizione delle “patenti grigie” in un Paese che è in testa nella classifica dell’anzianità.

 

Non è difficile pensare che il guidatore dell’Ape fosse distratto, forse in difficoltà, e abbia avuto una reazione inappropriata proprio in conseguenza della fragilità dovuta all’età, ma in un terzo millennio all’insegna della velocità e degli spostamenti forse occorre riverificare certi parametri indispensabili per ottenere il permesso di guida.
È infatti evidente la necessità di accertare in maniera più puntuale e omogenea le condizioni psicofisiche dei conducenti, prevedendo un modello di analisi del mantenimento della capacità di conduzione che diventi sempre più esigente con l’avanzare dell’età del patentato, in maniera particolare oltre gli 80 anni di età, quando il progressivo declino delle funzioni biologiche può essere incompatibile con la guida. (ASAPS)

 

 


 

Mercoledì, 17 Aprile 2013
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK