Intervista a Vittorio Rizzi
direttore del Servizio Polizia Stradale
Uno dei migliori investigatori di sempre, al vertice della Specialità
Non è un fatto nuovo che alla testa della Polizia Stradale venga assegnato un dirigente formatosi nelle Questure. Vittorio Rizzi, però, è un segugio di razza, che ha diretto le Squadre Mobili più importanti d’Italia e che ha seguito alcuni dei casi più scottanti degli anni ’90 e del primo decennio del terzo millennio.
Ha dato la caccia agli assassini di Marco Biagi, ha creato l’unità romana che si occupa dei delitti insoluti, risolvendone alcuni che sembravano ormai aver consegnato all’impunità gli assassini e portando lo standard di successi a 9 casi su 10.
Così, con questo straordinario biglietto da visita, il dottor Rizzi si cuce lo scudetto della Polizia Stradale sulla propria divisa e noi speriamo che sia il primo segno di un rinnovato vigore, perché in un momento così difficile per tutti, sapere che alla barra del timone c’è il superpoliziotto Rizzi vuol dire che l’estinzione non è ancora in programma.
Un segno, dunque, che l’Asaps vuole condividere con tutti i suoi soci e con i lettori della nostra rivista. Buon lavoro.
da il Centauro n. 165