Carabiniere ucciso, altri tre arresti Video choc dell'assalto in gioielleria
La tragica rapina di sabato scorso. Sono stati presi sette componenti della banda, nelle immagini si vede il ragazzo che esplode il primo colpo
Ha 18 anni, è incensurato, è stato l'ultimo ad entrare ma il primo a sparare senza alcuna remora, colpendo probabilmente anche l'appuntato Tiziano Della Ratta. È quanto emerge dalle immagini delle telecamere interne della gioielleria Ogm di Maddaloni dove sabato scorso, nel corso di una rapina, è rimasto ucciso l'appuntato Tiziano Della Ratta. Almeno otto i rapinatori che hanno preso parte alla rapina. Un autentico inferno di piombo con decine di colpi sparati prima in gioielleria, poi tra i vicoli di Maddaloni. A 48 ore dalla rapina emergono nuovi dettagli sull'episodio. Per fare chiarezza sull'accaduto c'è stata una conferenza stampa in procura, a Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal procuratore Corrado Lembo, affiancato dall'aggiunto Luigi Gay e dal sostituto Carlo Fucci; al loro fianco il generale dell'Arma Carmine Adinolfi, il comandante provinciale di Caserta Giancarlo Scafuri con il capo del Reparto Operativo Alfonso Pannone, il comandante del Nucleo Operativo di Castello di Cisterna Francesco Gargaro e il comandante della compagnia Michele D'Agosto. «Il colpo - ha spiegato Scafuri - era stato organizzato quasi nei minimi dettagli da una banda di almeno otto persone, sette delle quali arrestate, giunte a bordo di tre auto (una Punto bianca, una Grande Punto e una Yaris, ndr); gli ultimi tre banditi, tutti di Acerra, sono stati fermati in nottata in seguito ad un'operazione cui hanno preso parte almeno 300 carabinieri dei Comandi di Napoli e Caserta.
Un gruppo di lavoro misto che ha funzionato alla perfezione». Sabato all'ora di pranzo i malviventi avevano effettuato un sopralluogo, e il proprietario li aveva notati, allertando subito i carabinieri. Intorno alle 16 Della Ratta e il collega Domenico Trombetta si presentano alla gioielleria, mentre altre pattuglie dell'Arma presidiano la città proprio in funzione antirapina. Poco dopo le 16.30 entrano i primi due banditi, seguiti dal 18enne Angelo Covato; in quel momento sono presenti nel negozio il titolare, una collaboratrice e due clienti, mentre i militari sono nel retrobottega a visionare alcune immagini. Covato, così come il complice Iazzetta, ha in mano una Beretta semiautomatica 98 «S» con matricole punzonate (entrambe le armi sono state rinvenute, ndr), iniziano ad arraffare gioielli. I militari, accorrono, intimano di gettare le armi; Covato spara subito colpendo Della Ratta, poco dopo anche Iazzetta fa fuoco; i due, con la 30enne Vincenza Gaglione fuggono, ma solo Iazzetta riesce a entrare nella Punto Bianca parcheggiata fuori e a scappare, la donna e il 18enne vengono feriti dai carabinieri delle altre pattuglie giunti in via Ponte Carolino. Non è improbabile che i banditi fossero sotto l'effetto di stupefacenti ma su questo sono in corso accertamenti. Al momento è ancora ricercato l'ottavo complice.
VOLEVA INDAGARE. «Nel 2011 l'appuntato Tiziano Della Ratta, quando era in servizio presso una stazione dell'arma (San felice a Cancello, ndr) mi chiese di poter essere trasferito al reparto operativo perchè voleva cimentarsi in indagini di polizia giudiziaria. Decidemmo di accontentarlo e fu trasferito al nucleo operativo della compagnia di Maddaloni». È quanto ha raccontato il generale dei carabinieri Carmine Adinolfi nel corso della conferenza stampa. L'incontro si è svolto nell'ufficio del procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo. «Della Ratta - ha aggiunto Adinolfi - era pervaso da un grandissimo senso del dovere, così come tutti i carabinieri, e lo ha dimostrato sacrificandosi per difendere la vita dei clienti presenti e dei titolari della gioielleria».
da ilmattino.it