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Articoli 20/09/2004

FUORISTRADA: FIRENZE COME PARIGI. NEL CAPOLUOGO TOSCANO AL VAGLIO LO STOP DA GENNAIO, MENTRE NELLA VILLE LUMIÈRE INFURIA LA POLEMICA

FUORISTRADA: FIRENZE COME PARIGI.
NEL CAPOLUOGO TOSCANO AL VAGLIO LO STOP DA GENNAIO, MENTRE NELLA VILLE LUMIÈRE INFURIA LA POLEMICA

Di Lorenzo Borselli

(ASAPS) – Firenze come Parigi: si annunciano tempi duri per i SUV, gli Sport Utility Vehicles, più comunemente detti fuoristrada. Nonostante la dotazione di propulsori moderni fino a Euro4, la città gigliata potrebbe ordinare il divieto di circolazione per questa discussa categoria di veicoli, prosperata negli ultimi anni con la proliferazione di macchine extralusso, costosissime e di prestigio, in grado di ben districarsi anche sui percorsi accidentati. Secondo una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del comune di Firenze, infatti, l’amministrazione municipale potrebbe presto aggiungere i SUV (che in Italia sono oggi 125mila, cioè il 5% dell’intero parco veicolare) alla lista dei veicoli che non possono circolare in occasione del blocchi del traffico anti smog, ed inoltrare alla Regione Toscana una formale richiesta per esentare dal pagamento del bollo – favorendone quindi acquisto e diffusione – i veicoli a bassa emissione. L’idea sembra venire dall’assessorato all’ambiente di Palazzo Vecchio, che sta studiando da tempo l’adozione di alcune misure in materia di lotta all’inquinamento.

Un fuoristrada di soccorso in un difficile passaggio

L’assessore Claudio Del Lungo avrebbe anche intenzione di avanzare altre proposte, in occasione della settimana europea per la mobilità sostenibile. Prima tra tutte, la richiesta al governo regionale di estendere i contributi per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti anche ai comuni che non ricadono nelle aree a rischio episodi acuti di inquinamento atmosferico individuate dalla Regione: sarebbe questa una novità assoluta, che potrebbe influire sul futuro di quell’immensa area metropolitana che si è venuta ormai a creare tra Firenze e Pistoia: un bacino che comprende tre province, con Prato, e il mandamento di Empoli, compresa tutta la parte della Valdelsa. Tra l’altro già 7 comuni hanno sottoscritto un protocollo operativo trasformando una parte del territorio in Area Omogenea Fiorentina, in cui sono in vigore gli stessi obblighi, limitazioni e divieti in materia; altri 16 comuni potrebbero presto associarsi. Ma se Firenze guarda al futuro con questa filosofia, Parigi non è da meno. La Mairie de Paris, infatti, ha posto all’attenzione della sua rappresentanza politica e tecnica la possibilità di bandire i SUV dai propri boulevard, da tutta l’area viabile lungo la Sennae dalla circoscrizione dell’Arco di Trionfo. Secondo i vertici dell’amministrazione comunale, infatti, i fuoristrada inquinerebbero di più e consumerebbero più carburante rispetto alle vetture “normali”, rappresentando un pericolo in più per i pedoni ed i ciclisti. La federazione francese delle 4X4, ovviamente, non ci sta, ed ha avviato una serie di iniziative al vetriolo contro il governo locale della capitale francese. Senza troppi scrupoli, però, l’ordinanza sembra essere sul punto di diventare operativa, non appena – e l’inverno incombe – il livello di smog e di polveri sottili supereranno i livelli di attenzione. In questo caso sarebbe pronta una seconda ordinanza per vietare il transito ai SUV su tutto il territorio comunale. Un parallelismo ambientale tra Parigi e Firenze? “I blocchi del traffico – spiega l’assessore Del Lungo – sono previsti dall’accordo di programma sottoscritto l’anno scorso da Regione, Anci, dall’Unione regionale delle province toscane, da dieci Province, da Firenze e da altri 16 comuni toscani compresi i 7 dell’area omogenea fiorentina. Quest’anno i provvedimenti riprenderanno a ottobre. Ebbene, dopo la pausa natalizia, inseriremo nella lista dei veicoli che non possono circolare anche i cosiddetti SUV. La logica alla base di questo progetto è chiara: i fuoristrada cittadini, oltre ad essere ingombranti, inutili e assolutamente inadeguati alle strade di una città come Firenze, consumano molto più carburante rispetto a un veicolo normale. Alcuni modelli – aggiunge – arrivano a consumare addirittura il 40-50% in più. Adesso stiamo procedendo all’identificazione dei mezzi che rientrano nella categoria dei SUV in modo da poter partire, a gennaio, con il divieto di circolazione”. C’è da giurare che sulla questione sarà battaglia. Nel frattempo, però, anche gli ambientalisti hanno collimato il mirino su auto definite senza mezzi termini “ Pericolose, altamente inquinanti, divoratrici di carburante, troppo ingombranti”. Proprio le varie associazioni di ecologisti hanno ripetutamente avanzato la richiesta al governo di adottare provvedimenti drastici nei loro confronti, arrivando persino a proporre una patente speciale, il divieto di circolazione nei centri storici, un’accise sui ticket del parcheggio e, dulcis in fundo, la riesumazione dell’odiatissimo superbollo. Ma le SUV non sono nell’occhio del ciclone solo in Italia e Francia. Lo stato della California, che nonostante ciò ha come governatore un sacerdote del maxi 4X4, Arnold Schwarzennegger, intende mettere un freno alla loro diffusione, mentre in Danimarca sono stati vietati i Bullbar, cioè quei paraurti sporgenti – comunemente detti paravacca – che sono spesso costosi ma richiestissimi opzional delle fuoristrada. La domanda che a questo punto viene da porsi è semplicissima: chi ha ragione? Gli untori del trazione integrale o la categoria delle maxiruote? Secondo Legambiente si tratta di auto “a grande rischio di incidente”, portando a sostegno delle proprie allarmanti tesi alcuni dati tecnici: il baricentro molto alto dei fuoristrada aumenterebbe di tre volte il rischio di capottamento. Nel corso del 2002, infatti, l’agenzia federale statunitense ha registrato 42.850 decessi: quasi un quarto di questi avrebbe coinvolto conducenti e/o passeggeri all’interno di SUV ribaltati. Sempre l’altezza eccessiva del baricentro, con l’adozione di pneumatici molto alti, determinerebbe anche una minore tenuta di strada. Verificando l’accelerazione laterale a cui sono sottoposti i veicoli in curva (espressa in "g", l’unità di misura dell’accelerazione di gravità corrispondente a 9,81 m/s), i limiti di tenuta di buona parte delle SUV sarebbero abbondantemente inferiori a quelli di qualsiasi altra vettura. Per finire, come se non bastasse, la struttura rigida che li compone e la massa complessiva renderebbero devastanti – per gi altri – gli effetti di urti. L’agenzia americana riferisce che il 56,3% degli incidenti mortali che vedono coinvolti un’auto cosiddetta normale e un SUV, le vittime erano tutte quelle a bordo delle prime. Allarme anche nei confronti dei Bullbar: secondo l’agenzia EuroNCAP, che effettua sofisticatissime prove di crash test sui veicoli, bullbar sarebbero letali per i pedoni, che in caso di impatto vengono colpiti al bacino invece che alle gambe. C’è da scommettere che sarà battaglia. (ASAPS).


Di Lorenzo Borselli

Lunedì, 20 Settembre 2004
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