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Notizie brevi 02/05/2013

Meldola (FC)
I rischi  del fondo stradale anche  per gli enti proprietari della strada
Stangata per l’amministrazione comunale: in appello condanna a 8milioni e 600mila euro di danni per l’incidente a Gabriele Petrungaro, rimasto paralizzato per un incidente causato da una chiazza di ghiaino non segnalata

La strada in cui avvenne l'incidente

(ASAPS) Sentenza forse inaspettata quella emessa dalla Corte d’Appello nei confronti del Comune di Meldola (FC). Rispetto alla sentenza di primo grado, infatti, il danno da ristorare  a Gabriele Petrungaro è quasi raddoppiato.
Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo al mese di giugno del 2001. E’ quasi mezzanotte e sulla strada San Lorenzo-Fiordinano, nel territorio del comune di Meldola, il 22enne Gabriele Petrungaro, residente a Predappio, è alla guida della sua auto assieme ad un altro passeggero.
A tutto un tratto l’auto impazzisce e sbanda, il ragazzo ha perso il controllo del mezzo che finisce fuori strada ribaltandosi. Il ragazzo riportò lesioni gravissime e irreversibili con danni permanenti alla deambulazione.

 

Foto di repertorio dalla rete

La causa dell’incidente, così come sostenuto dagli avvocati della parte lesa, è da ascriversi al “brecciolino”, nome dato alla ghiaia mista a bitume che, sparso sul manto stradale, può provocare la mancata aderenza delle ruote.
La sentenza di primo grado aveva anche stabilito che la bolla di manto stradale cosparsa dalla ghiaia non era segnalata e non era distinguibile rispetto al tratto di strada normale, così come non erano segnalati i lavori e, inoltre, la strada era praticamente priva di illuminazione pubblica.
Nelle prime udienze del processo la famiglia denunciò la responsabilità del Comune di Meldola che, dal canto suo, denunciava che la mancata segnalazione sarebbe stata da imputare alla ditta che materialmente stava eseguendo i lavori.

 

In aula la vicenda prese una strada diversa anche relativamente alla testimonianza del dirigente del settore lavori pubblici del Comune e direttore dei lavori di asfaltatura che riferiva di aver dato disposizioni la mattina precedente il sinistro affinché la segnaletica esistente fosse rimossa, non avendo notato un eccessivo cumulo di ghiaino.
Nel dicembre scorso la Corte d’Appello di Bologna aveva sospeso l’esecutività del verdetto di primo grado e l’udienza del 18  dicembre era stata rinviata al 30 aprile.
Il verdetto emesso dalla Corte d’Appello ha ritenuto valide le ragioni dell’avvocato della famiglia Petrungaro addirittura raddoppiando la cifra del risarcimento che passa da 3. 600.000  €. a 8.600.000 €..

 

La sentenza è stata pubblicata sul sito della Corte d’Appello di Bologna e specifica che non riteneva congruo il risarcimento di primo grado in ragione della gravissima e permanente invalidità di Gabriele.
Per l’incidente sono stati ritenuti responsabili sia l’amministrazione del Comune di Meldola, sia la ditta che aveva in appalto i lavori. Entrambe, ovviamente, potranno ricorrere in Cassazione avverso la sentenza anche se il verdetto è immediatamente esecutivo e la famiglia Petrungaro potrà reclamare la cifra di 8.673.000 €, che andranno ad aggiungersi ai 516.000 ricevuti in seguito alla sentenza di primo grado.

 

L’episodio, oltre a far riflettere in merito alle disponibilità dei Comuni con fondi tagliati dalle varie finanziarie e non in grado di far fronte a simili imprevisti, riporta alla mente tanti articoli e tante riflessioni in merito allo stato delle strade nel territorio italiano.
Per chi “mastica” sicurezza stradale quotidianamente, non può sfuggire che buona parte degli incidenti e delle morti (o lesioni gravi) che accadono sul nostro territorio, siano causate dal cattivo stato di manutenzione delle strade. Ma se ne parla poco.

 

Anche se l’episodio del Comune di Meldola non è da ascriversi alla scarsa manutenzione, bensì alla mancata segnalazione della stessa, è obbligo sottolineare che in merito allo stato delle nostre strade l’ASAPS ha chiesto un'inchiesta nazionale sul loro stato pietoso e sui costi, sui rischi, per gli automobilisti e motociclisti.
E' assurdo che in un Paese nel quale i cittadini della mobilità (automobilisti, camionisti, motociclisti) pagano circa 60 miliardi di euro l'anno fra tasse, imposte e accise, si ritrovino con una situazione delle strade che non si può più neppure definire, come un tempo, balcanizzata, perché sarebbe offensivo per i paesi balcanici che hanno strade sicuramente migliori delle nostre.

 

Per questo l'ASAPS lancia un allarme e un appello su questo problema fin troppo trascurato e chiede alle istituzioni di promuovere da subito una inchiesta nazionale sullo stato delle strade, sulle modalità delle loro riparazioni e sui rischi corsi o che corrono i conducenti e trasportati, su quale incidenza hanno i dissesti delle strutture stradali  sulle lesioni o addirittura sugli incidenti gravi e  mortali.
L’episodio accaduto nella città di Meldola dovrebbe essere un punto fermo dal quale partire per convincere l’opinione pubblica sull’importanza della segnaletica e della manutenzione delle strade che, a tutti gli effetti, hanno la stessa valenza e importanza della sicurezza riservata alle nostre macchine che, nei termini stabiliti dal Codice, provvediamo a portare a revisione. (ASAPS)

 

 

 

 

 

 


 

Giovedì, 02 Maggio 2013
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