Avellino, intitolata a Manganelli la sala congressi della Questura
AVELLINO - La Questura di via Palatucci ha ricordato ieri il Capo della Polizia Antonio Manganelli, scomparso un mese fa, con l’intitolazione alla sua memoria della sala congressi. Un omaggio all’uomo e al rappresentante delle istituzioni, la cui generosità continua a essere di esempio. Picchetto d’onore e sobrietà hanno caratterizzato la cerimonia, alla presenza del prefetto Matteo Piantedosi, attuale vice-capo della Polizia, collaboratore e amico di Antonio Manganelli, con cui ha condiviso la passione per il lavoro e per il calcio, oltre al comune legame con la città. Tra i familiari, le sorelle Gloria e Laura, che hanno scoperto la targa, la nipote Milena, lo zio Antonio Lenzi. Tra le autorità, il commissario straordinario del Comune, Cinzia Guercio, il capitano dei Carabinieri Gabriele Papa, il colonnello della Guardia di Finanza, Costantino Catalano, il Questore di Caserta, Mario Papa, che ha ricoperto l’analogo incarico anche a via Palatucci, i procuratori della Repubblica di Avellino e di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosario Cantelmo e Antonio Guerriero. Tra gli amici, il presidente dell’Ordine degli avvocati, Fabio Benigni, con il consigliere Antonello Lenzi, i compagni della III C del Liceo «Colletta», Elvira Matarazzo, Giovanni Porcelli, Claudio Rossano, Sabino La Sala, Franco Pastore, componente del gruppo musicale «Rubins», fondato insieme ad Antonio Manganelli.
La sala congressi inaugurata a via Palatucci è stata realizzata con la collaborazione di Confindustria Avellino, grazie alla sensibilità del presidente Sabino Basso, intervenuto alla manifestazione. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalla benedizione del vescovo Francesco Marino.
«Antonio Manganelli - ha affermato il questore Sergio Bracco - con generosità ed entusiasmo si è dedicato all’attività investigativa, anche durante la malattia. Era fiero della sua città e aveva sempre grande attenzione per la nostra Questura. È stato un esempio di umanità, di autorevolezza e di senso dello Stato». Coraggio, lealtà verso le istituzioni e capacità di coordinamento hanno guidato l’operato del massimo rappresentante della Pubblica Sicurezza. «Antonio Manganelli - commenta il prefetto Matteo Piantedosi - appartiene alla storia della Polizia italiana. Ad Avellino, la nostra città, aveva sognato di diventare investigatore ed è stato amato e apprezzato nel mondo, per la sua tenacia e per la sua lungimiranza. Il suo operato è stato improntato allo spirito di servizio e alla collaborazione con i cittadini. Eccezionale, il senso dello Stato e la capacità di coordinamento con tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine. Encomiabile, la sua intuizione di creare una cooperazione con i sindaci, con gli enti territoriali per avvicinare le forze di polizia alle esigenze di sicurezza dei cittadini. È grazie ad Antonio Manganelli che è stata istituita la Scuola di Formazione delle Forze di Polizia a Nettuno. Un uomo forte e solare, che mancherà a tutti noi».
Commosso anche il ricordo del prefetto Umberto Guidato: «Il legame tra Antonio Manganelli e la città di Avellino è inscindibile. Il suo esempio di uomo che ha creduto nelle istituzioni, nel rispetto dei valori fondamentali dello Stato democratico e garantista, è un esempio per quanti sono chiamati alle responsabilità istituzionali. È un grande italiano e un grande irpino». Nel video dedicato ad Antonio Manganelli, proiettato per l’occasione, il capo della Polizia è ritratto, sorridente, accanto ai colleghi, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al ministro Anna Maria Cancellieri, mentre stringe la mano a Papa Benedetto XVI. «Alla Questura di Avellino - ha concluso Bracco - Antonio Manganelli ha sempre dimostrato la sua vicinanza affettiva. Anche durante il periodo difficile della malattia, è stato tra noi, con messaggi e interventi in videoconferenza».
da ilmattino.it