Spari a Palazzo Chigi, Giangrande operato resta in prognosi riservata ma lieve miglioramento
I legali di Preiti: voleva suicidarsi in albergo
Resta riservata la prognosi per il brigadiere dei carabinieri Giuseppe Giangrande al quale è stata effettuata, in mattinata, «una tracheotomia percutanea per facilitare la ripresa della respirazione spontanea». Lo riferisce l'ultimo bollettino medico. La prognosi resta riservata. I medici hanno fatto sapere che l'altro carabinieriere colpito da Luigi Preiti davanti Palazzo Chigi verrà operato lunedì prossimo alla gamba ferita.
Per esprimere «solidarietà a coloro che danno la vita e si sacrificano per la Nazione» l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di Stato Maggiore della Difesa, ha fatto visita al brigadiere Giangrande, ricoverato al Policlinico Umberto I in seguito al ferimento avvenuto domenica scorsa davanti a Palazzo Chigi. L'ammiraglio ha detto che il brigadiere ha avuto «un attimo di coscienza» e che questo «promette molto bene», aggiungendo come il bollettino medico "lasci ben sperare". Secondo l'ammiraglio i carabinieri sono un esempio per tutta la società che «deve riprendere questi valori e rimetterli a disposizione di tutti».
Intanto il gip di Roma Bernadette Nicotra e gli avvocati Raimondo Paparatti e Mauro Danielli hanno concluso, dopo oltre 4 ore, l'interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere romano di Rebibbia a Luigi Preiti, l'autore della sparatoria davanti a Palazzo Chigi il giorno dell'insediamento del nuovo governo. Preiti è accusato del tentato omicidio di tre carabinieri, del porto e la detenzione illegale di arma clandestina e di ricettazione. Numerosi gli aspetti da affrontare e da approfondire nel corso dell'atto istruttorio: a cominciare dall'arma, una pistola Beretta 7,65 usata dall'indagato, ed il mistero della sim del telefono cellulare risultata intestata ad un extracomunitario. Preiti, tramite i suoi difensori, ha fatto sapere che la sua intenzione non era quella di uccidere, ma tale versione contrasta con le convinzioni della Procura, che contesta all'indagato di aver «proditoriamente sparato ad altezza d'uomo» così come sembra emergere anche da un filmato registrato da una delle telecamere puntate su Piazza Colonna.
L'interrogatorio - terminato con la convalida dell'arresto di Preiti da parte del Gip Bernadette Nicotra - ha messo in luice alcuni particolari della vicenda, tra cui l'intenzione dello stesso Preiti di suicidarsi in albergo, ma poi, hanno spiegato i suoi difensori Raimondo Paparatti e Mauro Danielli al termine dell'interrogatorio, l'uomo «ha desistito pensando che sarebbe stato interpretato come uno dei tanti suicidi legati alla crisi». L'interrogatorio, sempre secondo quanto riferito dagli avvocati, è stato scandito da crisi di pianto di Preiti, il quale è apparso «molto scosso».
da ilsole24ore.com