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Salvataggi , Notizie brevi 03/05/2013

Polizia Stradale Alessandria
Prima viene salvato dal tentativo di darsi fuoco,  poi viene arrestato insieme al compagno di baldoria alla fine ringrazia gli Agenti…

Notte agitata in A/26. La pattuglia della Sottosezione di Ovada ha fermato una Fiat Punto che proseguiva in modo altalenante, all’interno dell’area di servizio “Stura Ovest”; dal controllo è risultata occupata da tre cittadini stranieri tutti notevolmente euforici a seguito dell’abuso di sostanze alcoliche, come confermato dal rinvenimento nell’abitacolo di diverse bottiglie di vino e alcolici.
M.M.A., cittadino tunisino residente in Lodi, alla guida del mezzo veniva sottoposto all’accertamento con l’apparecchiatura alcoltest in dotazione risultando in stato di ebbrezza con un valore oltre 1,5 g/l, violazione che prevede anche il sequestro dell’autovettura.
Compreso che gli sarebbe stata ritirata la patente e che non avrebbe potuto riprendere la marcia verso il capoluogo ligure, M.M.A. ha dato inizio ad una serie di azioni mirate ad ingenerare timori negli Agenti della Polstrada e destinata a limitarne la libertà di decisione.

 

Dapprima colpiva con il capo contro un cestino dei rifiuti in cemento e poi sostenuto e sollecitato dal connazionale C.S., anch’egli residente in Lodi, si spogliava ed iniziava a procurarsi lesioni al petto ed al collo con un raschia-ghiaccio prelevato dalla propria vettura; gli Agenti erano costretti ad intervenire ma non riuscivano a bloccare M.M.A per l’azione di ostacolo e contrasto di C.S.
M.M.A. raggiungeva l’erogatore di benzina e si versava sul capo un modesto quantitativo di carburante cercando di darsi fuoco con un accendino.

 

L’energica azione degli Agenti permetteva di evitare che M.M.A. riuscisse a mettere in atto le sue volontà di grave autodistruzione, ma soprattutto che  una qualche fiamma sfuggita al controllo potesse scatenare un pericoloso incendio presso il distributore di carburante.
Solo la capacità degli operanti di sottrarsi alle provocazioni dei due soggetti, gestendo la situazione con oculatezza e lasciando agli stessi spazi di sfogo verbale e fisico, ha permesso che la vicenda non degenerasse con rischio per l’incolumità degli stessi agenti e delle persone presenti all’interno del locale pubblico presso l’area di servizio.

 

Con l’intervento di altro personale i due cittadini tunisini sono stati immobilizzati, resi inoffensivi ed accompagnati presso gli Uffici della Sottosezione di Ovada.
M.M.A. veniva condotto da personale sanitario presso l’ospedale civile di Ovada dove venivano curate le lesioni che si era procurato al corpo.
Elaborata la condotta tenuta dai due soggetti e preso atto della concreta pericolosità del tentativo di darsi fuoco messo in atto da uno dei due soggetti, M.M.A. e C.S. sono stati tratti in arresto perché ritenuti responsabili del delitto di minaccia e violenza a Pubblico Ufficiale.

 

Dopo aver salvato la vita a M.M.A. gli agenti di Polizia applicavano le facoltà di legge ed eseguivano la misura restrittiva della libertà personale a carico di M.M.A., per aver ostacolato l’operato dei Pubblici ufficiali con quel tentativo di farsi fuoco e C.S., per averlo sostenuto e ostacolato l’intervento dei poliziotti.
La patente di guida italiana di M.M.A è stata ritirata per la successiva sospensione ad opera del Prefetto (per almeno un anno).
Condotti innanzi al Giudice del Tribunale di Alessandria sono stati condannati nonostante entrambi abbiano cercato di giustificare la loro condotta con “l’aver perso la testa” in conseguenza dell’abuso di alcol.
M.M.A. compreso il rischio di vita che aveva corso, si è scusato con gli Agenti e ringraziato per avergli salvato la vita, anche se poi è stato arrestato.

 

 

Polizia di Stato
Sezionae Polizia Stradale Alessandria

 

 

Venerdì, 03 Maggio 2013
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