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Articoli 23/09/2004

SPAGNA, EMERGENZA DROGA: IN VERTIGINOSO AUMENTO IL CONSUMO TRA I GIOVANISSIMI: ALMENO UNO SU TRE. LA STRATEGIA DEL MINISTRO DELLA SANITÀ

SPAGNA, EMERGENZA DROGA: IN VERTIGINOSO AUMENTO IL CONSUMO TRA I GIOVANISSIMI: ALMENO UNO SU TRE. LA STRATEGIA DEL MINISTRO DELLA SANITÀ

Di Lorenzo Borselli

Ogni paese ha i suoi problemi legati all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Quando si tratta di questo, le ripercussioni sulla strada sono i primi segnali della crescita di abusi o consumi proibiti. In Spagna, come in altri paesi d’Europa, l’allarme tossicologico arriva però sul fronte del consumo di cocaina, ecstasy e cannabis, che negli ultimi dieci anni si è più che raddoppiato. Si tratta di dati allarmanti, che il ministro della Sanità iberico, Elena Salgado, ha presentato e commentato in una delle ultime sedute della Commissione Mista del Congresso spagnolo, introducendo così la necessità di rivedere la strategia del piano nazionale per il contrasto alle droghe. Una strategia che finora, evidentemente, non ha dato i risultati sperati, se è vero che la Spagna — stando alle cifre raccolte dalla Salgano — è divenuta il paese dell’unione europea con il maggior tasso dio consumo di cocaina. Una cifra che non si discosta molto a quella degli Stati Uniti. Ma vediamo i dati: secondo quanto accertato sono stati 144mila i giovani spagnoli che hanno fatto uso di cocaina negli ultimi 12mesi. Tantissimi davvero: se così stanno le cose, negli ultimi 10 anni la percentuale di giovani che hanno sniffato neve o fumato crack sono balzati dall’1,8 al 6,9%. È un’escalation che preoccupa, a dire la verità anche qui in Italia, dove si abbassa l’età della prima "pippata" e che sembra dunque seguire da vicino l’esempio dei nostri fratelli spagnoli. Nel regno di Spagna, però, la coca non è il solo problema. Anche il consumo di cannabis, che è già la droga maggiormente consumata, continua ad aumentare vertiginosamente: si pensi che la percentuale di giovani (tra i 14 e i 18 anni) che ha consumato cannabis è salita dal 18,2% del 1994 al 36,1% del primo semestre di quest’anno: uno su tre, e negli ultimi 10 mesi, dunque, ne hanno fatto uso almeno 761mila adolescenti. Con questi record la Spagna si attesta al terzo posto in Europa, dietro a Danimarca e Regno Unito. All’inizio di questo articolo, però, abbiamo parlato anche di ecstasy, della quale non ci siamo certo dimenticati. Il ministro Elena Salgado, infatti, ha manifestato la sua preoccupazione più profonda proprio per questo devastante acido in pastiglie: le proiezioni dell’agenzia che si occupa di monitorare il fenomeno ha infatti calcolato che entro la fine del 2005, la percentuale di persone — soprattutto giovanissimi — che proveranno almeno una volta a calare una chicca (usando qui lo slang in voga in Italia) raggiungerà il 4,6%, rispetto al 2% netto del 2003. Senza contare poi che anche in Spagna si sono ormai diffuse le pericolosissime varianti di ecstasy liquida e di ketamina. Coca, cannabis ed ecstasy hanno ormai polverizzato — e non è un eufemismo — il consumo di eroina, che è ormai utilizzata solo dallo 0,1% della popolazione. Una nicchia di mercato stabile dal 1994.

Ma allora, cosa succede? A parere del ministro, i responsabili dei servizi sanitari territoriali, i nostri SERT, stanno "perdendo terreno" in certi settori, quelli che mostrano pericolose impennate sul fronte del consumo, e che sono riferiti alle categorie dei più giovani. Una débacle che dimostra come, dice la signora Salgado, "non stiamo conseguendo gli obiettivi prefissati". A partire dalla primavera del 2005, il governo centrale risponderà con una lotta senza quartiere, per "rinforzare e rilanciare la strategia…", della quale sono già note alcune linee future. L’obiettivo principale sarà quello di passare per l’educazione interdisciplinare dei bambini e degli adolescenti, mediante l’adozione di Programmi Globali di Prevenzione Educazione, che passeranno per la scuola, per la famiglia e per la società in generale.

Il processo dovrà prevedere l’affinamento delle risorse informative, impiantando sistemi di allarme soprattutto in relazioni alle evoluzioni del consumo di sostanze, su come avvengano i cambi o siano imposte le sostanze. Questo comporta anche una rivisitazione dell’attività d’intelligence, nonostante in Spagna i risultati ottenuti da Policia Nacional e da Guardia Civil, in questo specifico campo, siano davvero notevoli.

Da un punto di vista epidemiologico, però, le strutture sanitarie dovranno indagare a fondo sugli effetti a corto, medio ed a largo raggio che sostanze come quelle in preoccupante ascesa potranno avere su chi le usa oggi, senza dimenticare però di lavorare sulla qualità delle attenzioni dedicate alla popolazione penitenziaria, e senza dimenticare la necessità di seguire con costante attenzione il percorso del recupero dei tossicodipendenti nell’ambito del Sistema Nazionale di Salute (il nostro Servizio Sanitario Nazionale).

La novità della strategia proposta dal Ministero è però proprio quella del contrasto al traffico delle sostanze. In materia di traffico internazionale di droga, infatti, il Dipartimento Tossicodipendenze iberico manterrà uno stretto canale informativo con il Ministero dell’Interno, proprio in funzione di valido ausilio alla polizia giudiziaria che dovrà assestare i colpi al narcotraffico. In Italia strada analoga venne intrapresa negli anni ’80, quando reparti come il ROAD dei Carabinieri, che ottennero risultati clamorosi e divenuti esempio di successo investigativo in tutto il mondo, dipendevano dal Ministero della Sanità. Oggi quei reparti non esistono più.

Per arginare il consumo, però, sarà importante — per il ministro Salgado — rinforzare la collaborazione con gli enti locali. Proprio su questo punto saranno immediatamente distribuiti 20 milioni di euro.

La trasposizione della strategia sulla strada, dove gli incidenti mortali mostrano un certo calo, passa proprio per la repressione dei reati relativi al consumo di sostanze nei conducenti di ciclomotori, moto e auto. Le dotazioni degli organi di Polizia Stradale saranno presto aumentati.


Di Lorenzo Borselli

Giovedì, 23 Settembre 2004
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