Attenuanti a Remi Nikolic
Travolse e uccise l'agente Niccolò Savarino
Milano, 16 maggio 2013 -"Attenuanti generiche'' a Remi Nikolic, il giovane rom che a bordo di un Suv il 12 gennaio 2012 travolse e uccise l'agente di polizia locale Niccolò Savarino.
Le ha concesse il tribunale dei Minori, anche sulla base del ''contesto di vita famigliare'' nel quale Nikolic ''è cresciuto, caratterizzato dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento'' e dalla ''totale assenza di scolarizzazione''. Lo scrivono i giudici nella sentenza con cui, a marzo, hanno condannato il ragazzo a 15 anni.
Lo scorso 22 marzo, il ragazzo è stato condannato per omicidio volontario a 15 anni, mentre il pm aveva chiesto per lui 26 anni, senza il riconoscimento delle attenuanti. Il collegio del Tribunale per i minorenni (presidente Daniela Guarnieri), nelle motivazioni appena depositate, spiega, invece, di aver riconosciuto al giovane le attenuanti. I giudici, però, chiariscono anche che le attenuanti generiche non possono essere concesse ''nella loro massima estensione'' a causa della ''freddezza mostrata immediatamente dopo aver comesso il reato, la fuga, le reticenze e le mendacità''.
LA MORTE DI SAVARINO - Il 12 gennaio 2012, l'agente Savarino, 42 anni, mentre stava effettuando un normale servizio di controllo in un parcheggio in via Varé, nei pressi di piazza Bausan, in zona Bovisa, venne travolto dal suv guidato dal nomade e il suo corpo fu trascinato dalla macchina per 200 metri. Soltanto tre giorni dopo, a seguito di indagini serrate, gli investigatori della squadra mobile di Milano, coordinati dal pm Mauro Clerici, riuscirono a fermare in Ungheria il giovane.
Ci furono subito dubbi sulla sua vera identità: tra i tanti alias venne preso per buono quello di Goico Jovanovic, 24 anni. Dopo l'estradizione, il ragazzo rimase per oltre due mesi nel carcere di San Vittore, con il gip e il Tribunale del Riesame che confermarono la misura cautelare, malgrado la difesa del giovane, rappresentata dall'avvocato David Russo, sostenesse che era minorenne.
Ci si avvicinava, dunque, ad un processo davanti al Tribunale con l'accusa di omicidio volontario aggravato: pena massima l'ergastolo. La 'battaglia' legale della difesa però, è andata avanti, tanto che è stata poi la stessa Procura di Milano, nell'aprile 2012, a trasmettere gli atti al Tribunale per i minorenni, perché si poneva seriamente il dubbio della minore età. Il ragazzo è stato quindi trasferito nel penitenziario minorile 'Beccaria' e poi sono arrivati gli esiti di una perizia medico-antropologica e, infine, un certificato di nascita recuperato in Francia: si e' cosi' scoperto che era stato registrato all'anagrafe come Remi Nikolic ed era nato il 15 maggio del '94 in un carcere parigino, dove era detenuta la madre.
da ilgiorno.it