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Notizie brevi 21/11/2005

da Ansa - F1: ritirata patente a Fisichella Pilota ’beccato’ a 148kmh dalla Polstrada a Roma.

da Ansa
F1: ritirata patente a Fisichella
Pilota ’beccato’ a 148kmh dalla Polstrada a Roma


(ANSA) - ROMA, 20 nov - La Polizia Stradale ha ritirato la patente a Giancarlo Fisichella, sorpreso mentre andava a 148 km/h quando il limite era di 60. Il pilota e’ stato fermato dagli agenti alle sei di mattina sull’Appia Nuova, alle porte di Roma. ’Correvo a casa perche’ la tata aveva chiamato me e mia moglie per dirci che nostro figlio aveva la febbre alta’, ha spiegato poi il pilota. ’Mi scuso e sono pronto a pagare, consapevole di aver sbagliato. Rimane forte il mio impegno per la sicurezza stradale’.

 

da Corsera.it

Il pilota di Formula Uno "beccato" a 148 kmh in un tratto con limite a 60

Giancarlo Fisichella, ritirata la patente
"Tornavo a casa alle 4,30 di notte da mio figlio malato. Riconosco l’errore, ma permane il mio forte impegno per la sicurezza"


ROMA - Quello che si dice predicare bene e razzolare male. E soprattutto rimediare una figuraccia. La Polizia stradale di Roma domenica mattina alle 4,30 ha ritirato la patente al pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella, sorpreso mentre andava a 148 kmh in un punto in cui il limite era di 60. Fisichella è stato fermato dagli agenti, impegnati in una serie di controlli del dopo-discoteca, sull’Appia Nuova all’altezza di Santa Maria delle Mole, alla porte della capitale.

Non più tardi di cinque giorni fa, il pilota ha scritto una lettera alla Gazzetta dello Sport e rilasciato dichiarazioni anche in televisione, in cui invitava i giovani a "evitare le folli sfide in auto" dopo che domenica scorsa un ragazzo sedicenne era morto a Roma in una gara abusiva.
"TORNAVO DA MIO FIGLIO MALATO" - Correvo a casa perchè la tata aveva chiamato me e mia moglie per dirci che nostro figlio aveva la febbre alta. Fisichella ha spiegato cosÏ il motivo della sua velocità sostenuta che gli è costata il ritiro della patente. "Erano le 4,30 e con mia moglie eravamo a casa di amici, dopo aver lasciato nostro figlio con la tata a casa con un po’ di febbre e mal di orecchi, ma niente di preoccupante", ha detto il pilota. "Abbiamo ricevuto una telefonata dalla tata che ci ha detto la febbre era aumentata quasi a 39 e che il bambino piangeva, chiedeva della madre e che lei non riusciva a calmarlo. Allarmati ci siamo messi subito in macchina, mia moglie era un po’ agitata. Preoccupato, sono andato più veloce per arrivare prima possibile a casa da mio figlio. Mi rendo conto che anche in situazioni come queste bisogna sempre evitare di correre e rispettare i limiti di velocità", conclude il piota romano. "Mi scuso e sono pronto a pagare, consapevole di aver sbagliato. Rimane forte il mio impegno per la sicurezza stradale".

 

 

Lunedì, 21 Novembre 2005
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