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Più ricchi e felici se si investe sulla ciclabilità

Che cosa accomuna la Danimarca, i Paesi Bassi e l’Ungheria? Secondo uno studio dell’ECF (European Cyclists’Federation), sono tra i paesi che negli ultimi anni hanno maggiormente investito risorse pubbliche a favore della ciclabilità.

Il governo danese ad esempio ha creato nel 2009 un fondo quinquennale per il ciclismo, destinando 133 milioni di euro alle amministrazioni locali per progetti bike friendly. Nei Paesi Bassi invece i finanziamenti vengono suddivisi tra sede centrale e locale: il governo olandese attualmente investe 21 milioni di euro per la rete ciclabile, mentre le autorità locali circa 80 milioni, con l’obbiettivo di creare entro il 2020 vere e proprie autostrade di biciclette e 300 mila nuovi parcheggi presso le stazioni ferroviarie.

In Ungheria, dove è sempre più crescente l’interesse per la ciclabilità, il governo nazionale ha speso il 75% su un totale di 45 milioni di euro mentre i governi locali hanno contribuito con il restante 25%. Tuttavia ancora pochi sono i paesi europei che decidono di investire risorse sulla mobilità ciclistica. Eppure recenti studi dimostrano come i governi che destinano risorse per incrementare l’utilizzo della bicicletta, producono benefici all’economia. Ad esempio in Germania si è calcolato che se si aumentasse la quota degli spostamenti a piedi e in bicicletta anche solo del 10%, si avrebbe entro il 2030 un aumento del prodotto interno lordo del 1,1 %.

Non solo però benefici al portafoglio. Riduzione dell’ inquinamento dell’aria, del rumore, e una migliore qualità della vita tra i principali effetti. E non è un caso se nel 2012 la Danimarca è risultata la nazione con il più alto tasso di felicità.

 

da bicizen.it

 

Martedì, 21 Maggio 2013
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