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Articoli 27/09/2004

SICUREZZA STRADALE IN FRANCIA, ANCORA NUOVE PRIORITÀ PER IL MINISTRO DEI TRASPORTI GILLES DE ROBIEN: LIMITATORE DI VELOCITÀ ALLE AUTO, ETILOMETRI BLOCCAMOTORE ED ESAMI SEMPRE PIÙ DURI

SICUREZZA STRADALE IN FRANCIA, ANCORA NUOVE PRIORITÀ PER IL MINISTRO DEI TRASPORTI GILLES DE ROBIEN: LIMITATORE DI VELOCITÀ ALLE AUTO, ETILOMETRI BLOCCAMOTORE ED ESAMI SEMPRE PIÙ DURI

 

di Lorenzo Borselli

PARIGI – Mentre il mondo Sicurezza Stradale in Francia è alle prese con la vigorosa proposta dei motociclisti d’oltralpe, che criticano il governo per l’obbligo di circolare con i fari accesi, l’alter ego di Pietro Lunardi, propone di installare i limitatori di velocità in serie anche sulle macchine, così come già accade per i veicoli commerciali.

La notizia è riportata sull’edizione del mattino de Le Figarò, l’autorevole quotidiano francese, seminando il panico tra gli amanti del piede libero, che a sua volta riprende un pezzo pubblicato sul Journal du Dimanche.

La proposta non è una novità in termini assoluti, e già da tempo l’intero variegato mondo della sicurezza stradale era alle prese con tali considerazioni,

visto che nonostante le sempre crescenti campagne educative e nonostante l’aumento esponenziale dell’attività repressiva, una percentuale consistente di incontrollabilità degli eventi permane e incide fortemente sul bollettino quotidiano della sinistrosità, anche in Francia.
Così, Gilles de Robien, torna all’assalto con la baionetta innestata nel fucile, chiedendo anche l’obbligo per i costruttori di installare etilometri in grado di bloccare la macchina quando i limiti alcolemici del conducente siano eccessivi, concedendo agli accaniti avversari la riduzione dei costi oggi necessari in Francia per conseguire le Permis de Conduire.
Con questa esternazione, che ricalcherebbe in qualche modo un piano operativo già fortemente avanti, l’uomo del premier Raffarin chiama in causa le case costruttrici, affidando loro un ruolo imprescindibile per il conseguimento di quella che lui stesso definisce “vera sicurezza attiva”. Quello di Monsieur de Robien – detto così – parrebbe un invito gentile, rivolto però con i toni decisi di chi, c’è da aspettarselo, potrebbe arrivare anche a chiedere all’esecutivo di intraprendere per primo nel mondo questo tipo di misure. “Bisogna passare il più presto ad una sicurezza attiva – ha detto Gilles de Robien alla stampa francese – installando per esempio dei limitatori di velocità su tutte le vetture.

Le case costruttrici dovrebbero installare di serie questi dispositivi, evitando così alle autorità di rendere obbligatoria una misura alla quale abbiamo già cominciato a lavorare”.
Anche se si tratta di una sorta di provocazione, la risposta dei costruttori non si è fatta attendere troppo. Al Ministro ha risposto direttamente, con una nota, il vertice aziendale della Renault, nella persona del presidente Louis Schweitzer, che ha precisato che solo una nuova regolamentazione – ma in chiave europea – del settore potrebbe imporre l’istallazione in serie del dispositivo di limitazione della velocità, brevettato proprio dalla casa francese e proposto dall’esponente di governo.
Lo stesso Schweitzer si è mostrato scettico sulla questione degli etilometri blocca-motore, su cui invece il governo sembra puntare parecchio. Per inciso, il sistema di cui parla Robien è stato recentemente brevettato dalla Saab e si chiama Alcolkey. In concomitanza al salone mondiale dell’auto, a Parigi, in ogni caso, se ne sono dette di tutti i colori, ma dalla Francia sembrano essere partiti numerosi segnali alle società automobilistiche, compresi quelli del ministro dell’ecologia, che ha sposato in pieno la tesi di Robien che la sicurezza comincia dall’automobile. Serge Lepeltier, che a Parigi guida il dicastero dell’ambiente, patrocina l’idea di un’auto meno golosa di carburante, guardando ovviamente con grande fiducia alla ricerca e cercando in qualche modo di favorire la scelta da parte degli automobilisti di auto pulite.
Per adesso, alle idee del ministro è all’opera un gruppo di lavoro che stilerà un rapporto sulla possibilità di agevolare fiscalmente chi acquisterà veicoli di questo genere, osteggiato in questo dai costruttori nazionali: veicoli meno inquinanti e meno veloci. Proprio sulla spinosa questione della velocità, il ministro dei trasporti è tornato ancora una volta sul tema delle postazioni fisse per la rilevazione della velocità, che solo negli ultimi mesi hanno fatto la propria comparsa sulle strade nazionali francesi.
Altri 450 box sono stati acquistati, tra le polemiche di chi accusa il governo di aver operato una scelta economica (45 milioni di euro di incassi nei primi sei mesi), e saranno istallati entro la fine del 2004, mentre in bilancio sono stati previsti altri mille apparecchi. La situazione francese è ormai strettamente osservata dalla nostra redazione, e non è sfuggito allo staff de Il Centauro che, nelle ultime settimane, in Francia si parla sempre più spesso di abbassare a 16 anni il limite per conseguire la patente di guida. Si tratta di un evento considerato possibile, vista la continua e soddisfacente maturazione della coscienza civile sulla strada, ma appare ancora prematuro – secondo il ministro Robien – parlarne ora, in questi termini. Quel che è certo è che, presto, l’intero sistema delle prove d’esame sarà ristrutturato, complice anche uno scandalo assai simile a quello che, in Italia, ha rivelato l’esistenza di organizzazioni dedite alla vendita – pura e semplice – di patenti di guida, sgominate dalla Polizia Stradale di Torino.



di Lorenzo Borselli

Lunedì, 27 Settembre 2004
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