da "Il Corriere della Sera"
Operazione in
Lombardia |
BRESCIA -
Un percorso con
molte curve quello delle Coste di Sant’Eusebio, nel bresciano,
scelto come teatro di gare clandestine tra motociclette . Una settantina
le persone denunciate e altrettante le moto poste sotto sequestro (alcune
possono raggiungere i 300 km/h) dalla Polizia Stradale di Brescia
nell’ambito dell’operazione «Sorpasso» coordinata dal sostituto
procuratore di Brescia Fabio Salamone. |
da "Il Corriere della Sera" BRESCIA Video e fotografie documentano le sfide, i «piloti» usavano sistemi elettronici per rendere irriconoscibile la targa La Polstrada ferma il moto gp clandestino Corse sui tornanti di S. Eusebio: 55 denunce, sequestrati 65 bolidi Nunzia Vallini |
BRESCIA — L’occhio della telecamera documenta: bolidi a due ruote lanciati in gare clandestine in fila indiana, a coppie ma anche su tre file. Dopo il rettilineo, il tornante a sinistra. Poi una serie di curve e controcurve. Un altro tornante e poi giù, sull’altro versante del Colle di Sant’Eusebio. Rombano i motori e la folla in attesa nelle piazzole panoramiche applaude. Gare di velocità, senza dubbio. Gare non autorizzate su strada provinciale, la 237 del Caffaro che collega Brescia con la Valle Sabbia. Gare con scommesse? «Per la verità non abbiamo trovato prove di movimenti di denaro - ammette un agente della Polstrada di Brescia impegnato in un’operazione che non ha precedenti in Lombardia - sicuramente però questa gente scommetteva sulla vita. Propria e altrui». A documentare quello che il procuratore di Brescia Giancarlo Tarquini ha definito ieri un «comportamento irresponsabile e pericoloso documentato con perizia» ci sono, oltre ai video, anche foto, verbali di polizia, testimonianze e statistiche da brivido: nel solo tratto da Caino a Odolo, i due Comuni ai piedi dei versanti sud e nord del Colle di Sant’Eusebio, in cinque anni sono stati rilevati circa 200 incidenti. Diciassette i motociclisti morti, quasi tutti in seguito a schianti avvenuti proprio tra i chilometri 18+400 e 22+500 della strada. Circa ottocento i motociclisti censiti a distanza dagli agenti. Una passione che investe tutti i ceti sociali: c’è l’imprenditore, il commercialista, l’avvocato, l’operaio e il farmacista. Per 55 di loro è scattata la denuncia per «gare di velocità non autorizzate» (articolo 9 ter del codice della strada) con la prospettiva di non rivedere più le loro moto. Gli agenti della polstrada di Brescia e Salò all’alba di ieri hanno bussato alle porte delle loro abitazioni con in mano il decreto di sequestro dei mezzi (la confisca scatta automaticamente dopo eventuale condanna) firmato dal magistrato Fabio Salamone: così ieri il piazzale della caserma Polgai si è riempito di Yamaha, Kawasaki, Honda, Ducati e Suzuki a targa Bs. Analoghi sequestri a Milano, Bergamo, Cremona, Mantova, Verona, Imperia e La Spezia. «Sulle Coste di Sant’Eusebio arrivavano appassionati da tutto il Nord Italia - spiega il magistrato Salamone - nell’ambiente tutti sapevano di queste sfide. Ma non è stato facile provarle». Per questi bolidi (65 quelli finiti sotto sequestro) con potenza sino a 180 cavalli e costi che superano i 36 mila euro si prospetta ora una raffica di perizie alla ricerca di eventuali manomissioni per aumentarne la resa o anche solo ostacolare la lettura della targa e quindi l’identificazione. «C’è chi si era dotato di un sistema elettrico capace di inclinare la targa schiacciando un pulsante sul manubrio - spiega un agente - questo bastava ad impedirci di leggere numeri e lettere». Per gli «smanettoni», così nell’ambiente si chiamano quelli che vanno a tutto gas, si apre ora una stagione nera. Si erano fatti beffa dei limiti di velocità imposti dalle amministrazioni locali; erano sopravvissuti ai controlli sistematici ordinati dal prefetto ingaggiando vere e proprie guerre di nervi con le pattuglie in servizio: gli agenti su una piazzola, loro su quella dopo. Tutti fermi, per ore, a guardarsi a distanza con diffidenza. Ora sono rimasti tutti, o quasi, a piedi. |