Drogato alla guida: assolto, era metadone
CONEGLIANO. Drogato alla guida, secondo le analisi. In cura con il mefedrone presso il Sert, in realtà: per questo è stato assolto dall’accusa di guida sotto l’effetto di stupefacenti. Protagonista un quarantenne della zona di Conegliano.
L’uomo, M.F., si era schiantato contro un camion, invadendo la corsia opposta. Sottoposto agli esami del sangue, era stato trovato positivo agli stupefacenti. Per questo motivo, è finito a processo con l’accusa di violazione dell’articolo 187 del codice della strada: guida sotto l’effetto di stupefacenti. A processo, assistito dall’avvocato Giorgio Piccolotto di Conegliano, M.F. ha dimostrato di essere in cura presso il Sert per un programma di recupero dalla tossicodipendenza. Non c’è la prova, insomma, che al momento dell’incidente il suo stato psicofisico fosse alterato: il dosaggio di metadone concordato con il Sert, per un soggetto abituato all’assunzione di stupefacenti nel recente passato, non è considerabile come “alterante”. Almeno, non ci sono prove che lo sia: per questo motivo, il giudice ha assolto M.F. «perché il fatto non sussiste».
Il quarantenne, di professione idraulico, si era schiantato lungo la Pontebbana contro un camion, invadendo la corsia oposta. Era il 2 dicembre del 2012. Gli esami del sangue erano stati chiari: M.F. era positivo a oppiacei, metadone e benzodiazepine. A suo carico era stato emesso un decreto penale di condanna: 46.500 euro ammenda, dei quali 45.000 in sostituzione di sei mesi di arresto, con revoca della patente. L’avvocato dell’uomo, dopo aver opposto il decreto penale, ha ricostruito la vicenda antecedente al sinistro, ossia il trattamento periodico al Sert, e ha dimostrato che le dosi terapeutiche somministrate non possono provocare lo stato di alterazione che integra il reato.
di Fabio Poloni
da tribunatreviso.gelocal.it