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Notizie brevi 04/06/2013

Corte dei conti: Equitalia non morde più
Giù gli incassi da cartelle esattoriali (-12,7%) e multe comunali

Foto di repertorio dalla rete

Equitalia perde colpi. Nel 2012 gli incassi da ruolo crollano del 12,7 % e nei fatti l'agente pubblico della riscossione ha mollato il recupero dei crediti vantati dai comuni con una riduzione che si attesta a quasi il 10 per cento. A certificare la crisi di Equitalia, proprio mentre il Governo ne annuncia una revisione soprattutto nei poteri di recupero coattivo, è la Corte dei Conti che nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2013 elenca le cause che hanno portato all'indebolimento della riscossione pubblica.

Cresce la massa dei ruoli ma si incassa di meno
I risultati di Equitalia del 2012 per la Corte dei conti sono di fatto preoccupanti. Il volume della riscossione a mezzo ruoli, che fra il 2006 e il 2010 era cresciuto quasi del 77 %, ha segnato per la seconda volta una flessione (quasi il 13 per cento nel 2012, in aggiunta al 3 per cento registrato nel 2011). Sempre secondo i giudici il carico affidato ad Equitalia, al netto di sgravi e sospensioni, è cresciuto ulteriormente (quasi del 2%, fino a circa 77 miliardi), anche se a un ritmo molto più contenuto di quelli sperimentati nel triennio precedente (+50% rispetto al 2008). Inoltre il tasso di riscossione (rapporto fra il riscosso e il carico netto), si è attestato all'1,94% registrando una nuova riduzione dopo quella del 2011, «scendendo molto al di sotto del minimo toccato nel 2006 (2,66 per cento). In sostanza concludono i giudici i «risultati concreti dell'attività di riscossione sono risultati cedenti rispetto alla crescente massa dei ruoli trasmessa dagli Enti creditori».

Le cause della crisi di Equitalia
Secondo i giudici contabili la crisi congiunturale ha finito per penalizzare pesantemente l'attività di riscossione. Il peggioramento del quadro economico, scrive la Corte dei conti, «se in molti casi ha comportato un differimento (sfruttando le possibilità di rateazione), in altri ha finito per rendere insolventi i debitori. A pesare soprattutto la flessione delle riscossioni contributive, crollate nel 2102 del 27% e presumibilmente da attribuire alla «concentrazione di entrambi i fenomeni, particolarmente diffusi nei settori ad alto impiego di manodopera» come può essere ad esempio l'edilizia. Dito puntato anche sul continuo cambiamento delle regole che ha finito «per indebolire oggettivamente l'azione di riscossione coattiva dei tributi».

E il riferimento dei giudici è soprattutto alle norme che hanno limitato l'iscrizione di ipoteca sugli immobili, le possibilità di espropriazione immobiliare e la pignorabilità di stipendi e salari. Non solo. Le novità introdotte in materia di riscossione coattiva secondo al Corte dei conti «sottovalutano il fatto che la posizione creditoria dello Stato è ormai divenuta per molti versi deteriore rispetto alle possibilità di tutela che la legge riconosce al creditore privato munito di titolo esecutivo». Comunque sia i giudici contabili nella loro analisi non sottovalutano la delicatezza e la complessità del quadro economico e sociale in cui Equitalia è chiamata ad operare. Se da un lato va garantita la possibilità di non procurare ulteriori pressioni su contribuenti già in difficoltà economica dall'altro va sottolineato come «un efficiente sistema di riscossione coattiva dei crediti pubblici costituisce una imprescindibile necessità per il corretto funzionamento di un sistema fiscale incentrato sull'adempimento spontaneo».

Addio nei fatti alla riscossione per i Comuni

La Corte poi non risparmia di bacchettare l'intero sistema Equitalia soprattutto là dove è stato fato confluire in un unico soggetto il recupero di «crediti eterogenei per natura e fondatezza», ma troppe volte viziati da procedure accertative approssimative, come è avvenuto per le iscrizioni a ruolo di multe effettuate in passato dagli enti locali. Nei fatti Equitalia ha già abbandonato la riscossione per conto dei comuni riducendo nel 2012 gli incassi da ruoli emessi da enti locali di circa il 10% (-9,77% per l'esatteza). Come detto non sono state poche le difficoltà incontrate dal'agente pubblico della riscossione nel procedere al recupero di crediti vantati da pubbliche amministrazioni in molti casi estranei all'obbligazione tributaria e, proprio per questo, «esposti a forti criticità» come per le violazioni al codice della strada sanzionate a livello comunale.

 

ilsole24ore.com

Martedì, 04 Giugno 2013
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