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Notizie brevi 14/10/2005

ACI-Istat: meno morti e feriti sulle strade nel 2004

ACI-Istat: meno morti e feriti sulle strade nel 2004
Calano gli incidenti stradali ed il loro costo sociale, prosegue l’effetto positivo della patente a punti: è quanto emerge dai dati ACI-ISTAT sugli incidenti stradali del 2004, presentati a Riva del Garda in occasione della terza edizione del SISS, il Salone Internazionale della Sicurezza Stradale. Online l’elenco delle strade più pericolose

 

Il numero degli incidenti nel 2004 (224.553) si è ridotto del 3,1 % rispetto al 2003; i morti (5.625) diminuiscono del 7,3%, i feriti (316.630) del 3,3%. Anche il costo sociale connesso con gli incidenti si è ridotto (-5%), passando dai 35.464 milioni di euro del 2003 ai 33.706 milioni del 2004: una cifra che comunque resta considerevole (pari al 2,5%del PIL). L’analisi ISTAT-ACI consente una prima valutazione degli effetti della patente a punti. Nel primo anno di applicazione (lug ’03/giu’04) gli incidenti si sono ridotti dell’8%, i morti del 18% e i feriti del 10%.
I dati del secondo semestre 2004 (il terzo di applicazione della patente a punti) si stabilizzano sui livelli del secondo semestre 2003 (primo di applicazione).
Inoltre sono più di 560 milioni di Euro i "costi umani" (spese sanitarie, danno biologico e morale, mancata produzione) risparmiati nel 2004.
Nonostante la patente a punti, il bilancio resta comunque pesante: 614 incidenti nel "giorno medio", con 15 morti e 867 feriti; luglio il "mese shock"; venerdì il "giorno nero".
Le "18", l’ora più a rischio; la notte (dalle 22 alle 6 del mattino) il periodo con il più alto tasso di mortalità (doppio rispetto al giorno). Sulle strade urbane il maggior numero di incidenti (75,7%), con il 41,1% di morti.
Al contrario, sulle autostrade il 6,2% degli incidenti con l’11,4% dei morti.
Le cause principali degli incidenti: guida distratta/andamento indeciso, eccesso di velocità e mancato rispetto delle distanze di sicurezza.
Ancora allarmante la quota di giovani coinvolta in incidenti stradali: i giovani sotto i trent’anni risultano, infatti, venti volte più a rischio mortalità rispetto alla media della popolazione. Grazie al casco, invece, i motorini sono divenuti più sicuri.
Il rischio mortalità (0,81), infatti, è inferiore alla media di tutti i veicoli (1,00) ed è più che dimezzato rispetto a moto (2,05) e biciclette (2,07). Sono 3.050 (otto al giorno) gli incidenti causati da abuso di alcool, 876 quelli dovuti a malore o colpo di sonno e 4.835 a comportamento scorretto da parte dei pedoni.
Per quanto riguarda, invece, difetti o avarie dei veicoli, si segnalano 235 casi di veicoli con rottura o insufficienza dei freni, 216 casi di scoppio o eccessiva usura dei pneumatici. Coinvolti soprattutto i conducenti (66,7% dei decessi e 69,3% dei feriti), seguono i passeggeri trasportati, (20,7% dei morti e 24,9% dei feriti) e i pedoni (12,6% dei morti e 5,8% dei feriti). Lombardia, (46.798 incidenti, con 832 morti e 63.218 feriti), Lazio (27.377; 543; 38.190), ed Emilia Romagna (23.531; 596; 32.414) le regioni "più colpite"; Valle d’Aosta, Molise e Basilicata quelle che hanno fatto registrare il minor numero di incidenti (rispettivamente 407, 470 e 741). Per quanto riguarda le Province, invece, la "top ten" vede ai primi due posti Milano con 27.742 incidenti, seguita da Roma con 22.206.
Agli ultimi posti Vibo Valentia con 249 incidenti e Isernia con 110.


 

 

 

 

Venerdì, 14 Ottobre 2005
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