Trento
Il Sostituto commissario Salvatore Mamone ha lasciato la sua Polizia Stradale e va in pensione dopo 42 anni di servizio
Il commissario Salvatore Mamone se ne va in pensione dopo 42 anni di servizio. Personaggio assai noto non solo tra le forze dell'ordine, ma anche tra gli appassionati del mondo sportivo per i tanti servizi di ordine pubblico svolti nei suoi 42 anni di carriera, soprattutto per il ciclismo dove annovera la sua partecipazione a cinque edizioni del Giro d'Italia e a quattordici edizioni del Giro del Trentino. Di origine calabrese, classe 1953, Mamone approdò in regione a soli 18 anni arruolandosi nella scuola di Polizia di Bolzano. Dopo il corso di specializzazione a Cesena, finisce alla Postrada di Ancona e vi rimane fino al 1977, quando decide di frequentare la scuola sottufficiali di Nettuno. Con i gradi sulle spalle viene assegnato alla polizia autostradale di Bologna e, dal 1992, gli viene affidato il comando del distaccamento della Polstrada di Riva del Garda. È in questi anni che Mamone consolida la sua esperienza nelle scorte delle gare sportive e la grande professionalità acquisita in questo ruolo lo porta, nel 2005, a Roma dove assume l'incarico di responsabile delle scorte e di dirigente della sezione autostradale di Settebagni. Scorta vari politici, e persino Papa Giovanni Paolo II°, fino al 2010 quando torna in Trentino e per due anni dirige il Coa (Centro operativo autostradale) e, successivamente, la sottosezione autostradale di Trento, ultimo incarico prima del congedo e della promozione al grado di commissario. Ora torna a Riva del Garda, quella che ha sempre considerato la sua città, per godersi il meritato riposo. Ma non dimenticherà alcuni episodi della sua lunga carriera, come la tappa di Arco del Giro d'Italia, con il circuito del Monte Velo, quando dovette fermare la corsa: «Non era una responsabilità da poco, ma dovevamo favorire il transito di una macchina con un paziente che doveva urgentemente raggiungere l'ospedale di Innsbruck. L'eliambulanza non poteva intervenire e abbiamo fermato la carovana per agevolare il transito contromano di questa macchina che poi abbiamo scortato, con varie pattuglie, fino al Brennero».Poi c'è stato il suo momento di gossip quando si trovò a fianco di Manuela Arcuri alla conferenza sulla sicurezza stradale e la scorta al presidente degli Stati Uniti, George Bush, dove ha rischiato un bel «coccolone»: «Stavo scortando il corteo presidenziale e a un certo punto - racconta - vedo la macchina di Bush che si ferma proprio davanti a Palazzo Madama. Una sosta non prevista e, allora, mi sono prontamente allertato perché Bush era sceso inspiegabilmente dalla macchina. Poi mi fu detto dall'autista che la macchina si era guastata ed il presidente è ripartito sull'altra auto blu che lo seguiva a breve distanza». Tra gli altri incarichi di alta responsabilità, Mamone ricorda il terremoto dell'Abruzzo e le scorte al G8 dell'Aquila. Ma sono i servizi effettuati per il ciclismo, che gli faranno rimpiangere questo lavoro: «Non è mica facile perché, ad ogni gara, salta sempre fuori qualche imprevisto. Aver fatto per cinque volte il Giro d'Italia è stata un'esperienza indimenticabile, anche se non ci si poteva mai concedere un minuto di sosta e bisognava iniziare a lavorare già molte ore prima della partenza dei ciclisti, proprio per garantire la massima sicurezza sul percorso alla carovana e al pubblico».
Da il quotidiano L’Adige
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Anche l’ASAPS si associa nel saluto a Salvatore Mamone, una vera bandiera della Polizia Stradale che ha sventolato per tanti anni di onorato servizio in Trentino, ma prima ancora lo aveva visto fra le fila della Polizia Stradale dell’Emilia Romagna dove abbiamo avuto modo di condividere comuni attività di polizia.
Grazie Salvatore per l’esempio di professionalità e dedizione che hai dato in questi 42 anni con la divisa della Specialità.
Giordano Biserni
Presidente ASAPS