Agli
agenti che davanti alle auto distrutte hanno chiesto perché
mai avesse imboccato contromano l’autostrada ha risposto candidamente:
«Perché, sono in autostrada?». In realtà,
L.S., 44 anni, residente in un quartiere della città, sulla
carreggiata dell’Autobrennero c’era rimasto per diversi,
interminabili minuti, durante i quali aveva terrorizzato gli altri
automobilisti e causato, alla fine, un incidente che solo per miracolo
non aveva avuto conseguenze fatali. Del resto ricordava poco o nulla,
complici le sue condizioni non certo sobrie.
L’uomo aveva imboccato contromano le due corsie in direzione
sud in qualche punto imprecisato della provincia, probabilmente percorrendo
al contrario uno svincolo d’uscita; infatti, nell’auto,
non è stato trovato alcun biglietto e non aveva il telepass.
Alle 2.55, alla centrale della polstrada di Verona sud è arrivata
la prima telefonata allarmata: un’auto percorreva la corsia sud
contromano. E in pochi minuti le segnalazioni si sono moltiplicate.
Immediatamente le pattuglie si erano messe alla ricerca di quella
Clio bianca e nel contempo hanno segnalato il pericolo a tutti gli
automobilisti che incrociavano. A peggiorare la situazione c’era
il fatto che tutta la provincia, infatti, a quell’ora era sommersa
da una fitta coltre di nebbia.
I timori degli agenti, alla fine, si sono rivelati fondati. Dopo aver
sfiorato qualche decina di incidenti, la Clio è stata centrata
da un’altra Clio la cui conducente, una trentacinquenne di Castel
d’Ario, non ha potuto evitare l’impatto. Con la donna viaggiavano
altre due coetanee. L’auto del quarantenne è stata posta
sotto sequestro alla Lepanto, l’uomo è stato multato.
Ma non sarà l’unico provvedimento a suo carico. Dagli
accertamenti della polstrada, infatti, è emerso che aveva un
tasso di alcol nel sangue pari all’1,65, oltre il triplo di quello
consentito dalla legge. Nel tamponamento è rimasta coinvolta,
in modo marginale, anche un’altra vettura, una Golf condotta
da un ventiseienne di La Spezia. Nessun passeggero, per fortuna, ha
riportato conseguenze gravi. Poche ore prima gli agenti della polstrada
di Verona sud erano dovuti intervenire per un altra «tragedia
sfiorata», stavolta sullo svincolo che dal casello di Verona
nord immette sulla corsia sud sempre dell’Autobrennero. Un camion
condotto da un moldavo, che trasportava una gigantesca pressa del
peso di 170 quintali, ha perso il suo carico mentre percorreva lo
svincolo. Fortunatamente nessun altro veicolo è rimasto coinvolto.
L’autostrada è rimasta bloccata tre quarti d’ora,
il tempo necessario perché le gru della Lepanto sgomberassero
la carreggiata. L’incidente ha causato code e rallentamenti in
autostrada e in Tangenziale.
E un altro grave incidente si è verificato ieri pomeriggio
a Bussolengo. Nicola Pocorobba, 21 anni, che abita a Bussolengo, per
cause in corso di accertamento, ha perso il controllo della sua vettura
mentre percorreva la strada che collega il paese a Palazzolo di Sona,
nel tratto che prende il nome di via San Salvar.
Senza più controllo la vettura è andata a schiantarsi
contro il muro di recinzione della centrale idroelettrica. L’impatto
è stato violentissimo e il conducente ha riportato lesioni
gravi. Sul posto è intervenuta l’ambulanza di Verona emergenza
che ha trasportato Pocorobba in ospedale, prima a Bussolengo e poi
a Borgo Trento, dove è stato ricoverato in prognosi riservata.
I rilievi sono stati affidati alla polstrada di Bardolino.
E in gravi condizioni all’ospedale è ricoverato anche
Alessandro Castelli, 30 anni, che era al volante della Golf coinvolta
l’altra sera in un terribile incidente in lungadige Attiraglio.
Per cause in corso di accertamento la vettura si è scontrata
frontalmente con una Polo su cui viaggiavano Riccardo Cozza, 35 anni,
e Katia Cattafesta, 30. A seguito dell’urto la Golf si è
aperta in due e il troncone anteriore è precipitato in Adige.
Sul posto, oltre alle ambulanze di Verona emergenza che hanno trasportato
i feriti in ospedale, sono intervenuti anche i vigili del fuoco che
hanno ripescato la vettura. È stato necessario anche l’intervento
dei pompieri sommozzatori perché si temeva che nell’auto
vi fosse un secondo passeggero che poteva essere finito in Adige;
ma le ricerche hanno dato esito negativo.
I rilievi sono stati eseguiti dagli agenti della polstrada di Bardolino,
le auto sono state poste sotto sequestro all’officina Pauletti
di via Curiel.