Torino, la città "groviera"
i vigili segnalano 1.206 buche
Se Torino fosse una nave sarebbe già colata a picco. Sono infatti 1.206 tra buche e dissesti del manto stradale le falle censite dai vigili urbani in città nei primi venti giorni di lavoro disposto dalla procura di Torino. Dodici pattuglie della polizia municipale hanno percorso strada per strada tutti i quartieri e hanno individuato e segnalato dove l’asfalto era ceduto e dove era necessario intervenire per salvaguardare la sicurezza dei cittadini.
E nella graduatoria data dalla somma delle vie più disastrate risulta prima la zona San DonatoCampidoglioParella con 250 interventi richiesti, seconda la zona CentroCrocetta con oltre 200 interventi, terza San SalvarioBorgo Po con 150 interventi, quarta Porta Palazzo con quasi 80 segnalazioni. Si tratta solo della prima relazione sul lavoro ordinato dal procuratore Raffaele Guariniello che ha aperto fascicoli su tre casi di incidenti, di cui uno mortale e l’altro (non grave) capitato però al vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, per verificare se sia o meno in pericolo la sicurezza degli abitanti, data la crescente carenza di manutenzione da parte del Comune e, di conseguenza, l’aggravamento della situazione complessiva delle strade in città.
Inchieste analoghe sono in corso in altre località italiane: a Napoli i pubblici ministeri che coordinano le indagini hanno addirittura notificato avvisi di garanzia al sindaco e all’assessore all’urbanistica, e sorvegliano non solo sulla carenza di interventi ma cercano anche di capire come le riparazioni dell’asfalto vengono fatte e con quali materiali, sospettando che sia scadente la qualità del servizio.
Anche la procura di Torino vuole andare a fondo alla questione e non fermarsi a constatare lo stato dell’arte della carenza di manutenzione stradale che ha provocato circa 800 incidenti a moto e auto in sedici mesi, come conseguenza di buche nel fondo stradale e tombini sconnessi. E che il 6 maggio scorso ha causato la morte di un pensionato di 76 anni inciampato e caduto in una buca scavata dalla pioggia mentre camminava in via Ormea.
Perciò il procuratore Guariniello ha affiancato agli uomini della polizia municipale che girano per le strade a individuare e segnalare i problemi, un consulente tecnico che sta valutando non solo la gravità dei singoli casi ma è incaricato di depositare una perizia al termine del lavoro e illustrare le possibili cause di un così evidente degrado delle condizioni delle vie. In Lombardia è stato elaborato uno specifico catalogo dei dissesti buche, chiusini con avvallamento, dissesti lastricati rotti o smossi, usure superficiali e ha attribuito a ogni diversa situazione un indice di severità del problema.
A Torino appare già evidente dai dati raccolti che l’attenzione per la manutenzione stradale è progressivamente calata nei mesi dell’ultimo anno e mezzo. Come è evidente che le risorse messe a disposizione per gli interventi non sono sufficienti, visto che le squadre che lavorano alle riparazioni sono reperibili in un orario molto ridotto e non riescono a far fronte alle richieste degli uomini della municipale.
Man mano che prosegue il censimento, di cui vengono consegnate relazioni periodiche, dovrebbe comunque migliorare la situazione generale visto che a ogni segnalazione seguono, seppure con lentezza, le riparazioni delle falle del manto stradale.
di Ottavia Giustetti
repubblica.it