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LE STRADE DELL'ESTATE
Vacanze in Svizzera? Occhio ai limiti: prigione per chi guida a folle velocità

Dai primi di gennaio pene più severe: dal sequestro del mezzo alla denuncia punibile con l'arresto

La Svizzera, si sa, è celebre per l’inflessibile rispetto dei limiti di velocità sulle sue strade. Da quest’anno, però, il piede pesante sull’acceleratore può costare la perdita del mezzo. E persino l’arresto. Dal primo gennaio superare una certa soglia dei limiti svizzeri comporta l’accusa di “pirata della strada”, punibile con la prigione. Pena prevista, per esempio, quando si oltrepassa di 40 km orari il limite dei 30 nelle zone residenziali, di 50 quello dei 50 orari in città, di 80 i limiti autostradali, di 60 quelli delle strade statali.

2 O 4 RUOTE, STESSA SORTE
- Nei giorni scorsi è toccato a un 48 enne automobilista di Locarno sperimentare gli effetti della nuova legge: beccato a 140 km/h sull’autostrada A2 in direzione di Breganzona (dove il limite è di 80) ha subìto il sequestro dell’auto e la denuncia al Ministero Pubblico. Sorte analoga è toccata a un motociclista 31 enne che viaggiava a 125 km/h su una strada dove vige il limite dei 50. Nel cantone San Gallo un altro motociclista che ne ha fatto di ogni (impennate, passaggi sul marciapiede, stop bruciati) è stato infine fermato mentre correva a oltre 100 km/h, invece dei 50 consentiti. Secondo Ticinonline che ha riportato la notizia, il centauro è stato bloccato dalla polizia nei pressi di Wil, dopo un inseguimento, e adesso rischia fino a quattro anni di galera. Pena sospesa condizionalmente trattandosi della prima grave infrazione. Intanto gli è stata sequestra la moto.

STRANIERI, ZERO IMPUNITA' - Nessuna clemenza nemmeno per chi arriva dall’estero. Un motociclista tedesco che guidava a folle velocità a Coira ha dovuto lasciare sul posto la moto e la patente. La denuncia gli arriverà a casa. Gli italiani sono quindi avvisati. Quella certa propensione a infischiarsene dei limiti di velocità, rischia di costare caro. Chi ha in programma una vacanza a due o quattro ruote in Svizzera lo tenga presente.

 

di Paolo Lorenzi
da corriere.it

 

 

 

Venerdì, 05 Luglio 2013
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