TOKYO
(GIAPPONE) - Sta per arrivare la strada intelligente. Capace di
far dialogare l’asfalto con le auto e persino le vetture tra di loro.
Lo scopo? Dimezzare del 50% gli incidenti stradali mortali (che solo
negli Usa sono stati 42.636 nel 2004). Il progetto di informatizzazione
della rete stradale è in gestazione sia in Giappone che negli
Stati Uniti. Ma questa volta potrebbero essere gli americani ad arrivare
per primi. Le agenzie nazionali competenti per i trasporti hanno infatti
fissato per la fine del 2008 la data ultima in cui prendere una decisione
in materia, che se positiva, potrebbe dar vita a partire dal 2011
ai primi tratti stradali «intelligenti», probabilmente
in California.
ESPERIMENTI - Sperimentazioni su larga scala sono già
in corso in Giappone ad opera di colossi dell’auto come Honda e Nissan.
All’Honda test center di Utsunomiya sensori presenti nell’asfalto
sono in grado di avvisare in tempo reale il guidatore, attraverso
il computer di bordo, se sulle strada è presente del ghiaccio
o se dalla curva cieca di fronte sta arrivando un tir che renderebbe
mortale un’eventuale sorpasso (peraltro già proibito dal codice
della strada).
La Nissan invece sta portando a termine un esperimento che vede impegnati
circa 10.000 automobilisti su auto di serie appositamente modificate.
Le vetture sono in grado di dialogare automaticamente tra di loro,
informando ad esempio, sempre in tempo reale, il guidatore, di un
incidente a qualche chilometro di distanza con relativa coda e suggerendo
la strada alternativa da prendere.
RISPARMIO ENERGETICO - Oltre che sul fronte della sicurezza,
l’informatizzazione di vetture e rete stradale potrebbe portare enormi
vantaggi anche sul fronte del risparmio energetico: si calcola che
nel 2004, solo negli Stati Uniti sia siano consumati 10 miliardi e
442 milioni di litri di benzina a causa del traffico.
Non è ancora chiaro però che tipo di sistemi siano i
migliori per fornire assistenza al guidatore: mentre alcuni si impegnano
sull’invio di dati in voce o in video alle auto attraverso la radio
o sistemi wi-fi, aziende come l’americana Navteq stanno sperimentando
sistemi alternativi costituiti da mappe elettroniche integrate con
il Gps (il sistema di posizionamento in grado di rilevare con grande
precisione la posizione dell’auto) aggiornate in tempo reale, che
potrebbero risultare meno invasive per il conducente e quindi evitare
che quest’ultimo si distragga troppo mentre è al volante.
I RISCHI - Secondo esperti giapponesi infatti, la sovrabbondanza
d’informazioni potrebbero dare al guidatore una falsa sensazione di
sicurezza che potrebbe poi essere all’origine di un calo d’attenzione
alla guida e quindi di nuovi incidenti. Altri dubbi sull’informatizzazione
delle strade riguardano la privacy: conoscere in tempo reale la posizione
dell’auto che guida da parte degli enti addetti al trasporto potrebbe
diventare un ulteriore violazione dell’intimità del cittadino.
Senza contare i rischi ulteriori. Come quello rappresentato dagli
hacker, che potrebbero introdursi sulla rete informatica stradale
e diffondervi false notizie sul traffico.
Marco Letizia.