Etilometro, la macchina delle scuse
Colluttorio, diabete, bassa temperatura. Gli italiani contestano così i controlli anti-alcol
Si va dal "Mi sono appena lavato i denti con il colluttorio", al "sono diabetico", passando per l'evergreen "ho usato medicinali che incidono nei valori alocolemici": davanti allo spettro dell'etilometro gli italiani fanno correre la fantasia e sono capaci di snocciolare le scuse più folli.
Scuse che l'ASAPS, associazione amici polizia stradale, ha appena messo in fila in una specie di galleria degli orrori perché ormai si sa che la metà degli incidenti stradali sono alcol/droga-correlati e che ovviamente chi sta in strada a fare i controlli rischia la vita (un solo dato per tutti, lo scorso anno sono morti più poliziotti per incidenti stradali che in conflitti a fuoco).
Eppure nemmeno davanti ad un elemento così importante per la sicurezza stradale come un controllo alcolemico gli automobilisti si rassegnano e, come dicevamo, fanno di tutto per giustificare il proprio tasso alcolemico. "I tentativi utilizzati - spiegano all'Asaps - in Italia per mettere fuori gioco l'etilometro e vanificare il lavoro delle forze di polizia sono a volte ridicoli, ma l'elenco dei motivi che mettono in buca l'etilometro è soggetto ad ulteriori integrazioni. Anche l'elenco delle vittime della strada (che finiscono anche loro in una buca) causate da ubriachi alla guida è soggetto a giornaliere integrazioni..."
Eppure nell'elenco delle scuse riferite agli agenti della Polizia Stradale c'è di tutto: "Soffro di acetone a causa di mie disfunzioni personali", oppure "non posso soffiare causa: enfisema, asma, insufficienza respiratoria" e chi più ne ha più ne metta.
"A volte - spiegano gli agenti - molti contestano che al momento della prova la temperatura era molto rigida e il responso dell'etilometro non è attendibile", come se la prova venisse fatta dentro un iglù, anziché all'interno di una vettura o un furgone della polizia... Mentre un altro punto molto contestato è la coincidenza, del tutto casuale, in cui l'etilometro per caso dà due misurazioni esattamente uguali a distanza di 10 minuti: la prova viene ritenuta non valida.
Ma la scusa più bella (e verrebbe da ridere se non ci fossero spesso tragedie dietro i sinistri) è la classica dichiarazione dopo un incidente stradale: "Sì è vero sono positivo, ma io ho bevuto dopo l'incidente per lo spavento passato. L'alcol me lo ha fornito il mio amico". Chi c'era sul posto? "Un san Bernardo?" scherzano all'Asaps? Con il sottinteso, stavolta mai detto perché si rischia l'oltraggio a pubblico ufficiale, del "Così impara la polizia a non arrivare prima dell'incidente, che diamine!".
da repubblica.it/motori
> L'ELENCO (FORSE INCOMPLETO) DEI SISTEMI UTILIZZATI IN ITALIA
PER METTERE FUORI GIOCO L'ETILOMETRO